Momenti di tensione davanti all’Ambasciata tedesca a Roma tra la polizia e le centinaia di operai dell’Acciaieria di Terni (Ast) giunti a Roma per manifestare contro il piano industriale della ThyssenKrupp. Gli operai partecipano ad un sit in indetto dalla Fiom. “Non ci muoviamo di qui finché non c’è l’incontro. Siamo partiti in corteo e ci hanno menato. Ero davanti a prenderle anche io. Non siamo delinquenti, non si mena chi è in piazza a difendere i lavoratori”. Lo ha affermato il segretario della Fiom, Maurizio Landini ora sotto il ministero dello Sviluppo Economico. Ora la manifestazione è arrivata sotto il ministero ed attende una risposta dal ministro. E’ attesa anche una delegazione dei metalmeccanici della Twr di Livorno. “Appena siamo partiti in corteo siamo stati caricati senza alcuna motivazione. Anch’io ho preso le botte dai poliziotti. Alcuni dei nostri sono finiti in ospedale, non finisce qui”, racconta Landini. “Vogliamo chiedere un incontro al governo e alla polizia perché non si picchia così”, aggiunge Landini. Durante gli scontri sarebbero rimasti feriti tre lavoratori che sono stati trasportati in ospedale. Feriti anche due sindacalisti: Gianni Venturi, coordinatore nazionale Fiom e Alessandro Unia del Rsu Fim Cisl. “Stavamo facendo un corteo assolutamente pacifico verso il Mise che è stato interrotto da una carica immotivata da piazza Indipendenza. Non c’era e non c’è nessun problema di ordine pubblico, lo crea chi ha caricato”. Così il segretario nazionale Fim-Cisl Marco Bentivogli, presente alla manifestazione a Roma per l’Ast di Terni. “Gli operai non si toccano”. Questo lo slogan che ha accompagnato i centinaia di operai dell’ acciaieria di Terni davanti al Ministero dello Sviluppo economico, a due passi da via Veneto a Roma. Il ministro dello sviluppo economico Federica Guidi ha espresso il suo rammarico per quanto accaduto ed ha assicurato che il governo farà tutte le verifiche ed è pronto sad adottare le misure necessarie. Intanto i rappresentanti di tutti i gruppi politici hanno chiesto al ministrodell’interno Angelino Alfano di riferire al più presto in Parlamento.