(Adnkronos) – La vicenda dei saluti romani ad Acca Larenzia continua a tenere banco. Domani Elly Schlein interverrà al question time alla Camera e chiederà al ministro del’Interno, Matteo Piantedosi, di chiarire a proposito di “fenomeni di fascismo che non vengono contrastati dal governo” dopo quanto accaduto domenica scorsa davanti all’ex sede dell’Msi nel corso della commemorazione dei tre giovani uccisi 46 anni fa.
”Quello che si è visto suscita indignazione. Tutte le istituzioni dovrebbero puntare sull’educazione e la cultura perché queste cose non accadano”, ha detto il ministro dell’Interno in audizione davanti alla Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza del Senato. ”Sul fronte dell’ordine pubblico non possiamo delegare a chi è sul campo l’affermazione sacrosanta di certi principi, persino allo stadio questo succede. Chi gestisce l’ordine pubblico ha compito di fare in modo che quella manifestazione si concluda senza che si verifichino incidenti. Questo lo dobbiamo tenere presente, questo vale anche per una certa simbologia: penso alle manifestazioni che si sono tenute pro Hamas, in Francia hanno fatto certe cose. Però in Francia si sono tenute lo stesso poi alla fine. Cioè vietare e non osservare e non trarne delle conseguenze si è rivelato operativamente meno proficuo”, ha aggiunto.
Intanto una prima informativa è stata trasmessa dalla Digos in procura a Roma. Gli investigatori, che stanno esaminando i filmati, avrebbero identificato alcuni partecipanti alla commemorazione.
”Sul fronte dell’ordine pubblico non possiamo delegare a chi è sul campo l’affermazione sacrosanta di certi principi, persino allo stadio questo succede. Chi gestisce l’ordine pubblico ha compito di fare in modo che quella manifestazione si concluda senza che si verifichino incidenti. Questo lo dobbiamo tenere presente, questo vale anche per una certa simbologia: penso alle manifestazioni che si sono tenute pro Hamas, in Francia hanno fatto certe cose. Però in Francia si sono tenute lo stesso poi alla fine. Cioè vietare e non osservare e non trarne delle conseguenze si è rivelato operativamente meno proficuo”, ha detto oggi il ministro dell’Interno in audizione davanti alla Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza del Senato.