(Adnkronos) – Contestato a cinque esponenti di Casa Pound il reato di apologia del fascismo per i saluti romani alla commemorazione della strage di Acca Larenzia. Ad annunciarlo è il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, rispondendo oggi durante il question time alla Camera all’interrogazione della segretaria del Pd Elly Schlein sulle iniziative prese dal governo in relazione agli eventi accaduti domenica scorsa davanti all’ex sede dell’Msi a Roma.
Oltre 100 gli identificati dalla Digos mentre sono ancora in corso le indagini per l’identificazione delle altre persone che hanno partecipato alla commemorazione.
“Lo spirito della commemorazione di tragedie così gravi come quella di Acca Larenzia, che ha causato il vile assassinio di giovani vite e che rimane tuttora senza giustizia, è tradito dalla riproposizione di gesti e simboli che rappresentano un’epoca condannata dalla storia”, ha scandito Piantedosi.
“Le forze di polizia – ha precisato il ministro – hanno adottato lo stesso modulo operativo seguito nelle analoghe manifestazioni effettuate negli anni scorsi, frutto di esperienze professionali e di competenze tecniche consolidate, che non mutano di fronte a qualsivoglia manifestazione, pur di diverso estremismo ideologico. Penso, ad esempio, alle recenti iniziative anti-israeliane svolte a seguito della crisi in Medio Oriente”.
“La questura di Roma, cui va il mio plauso, ha assicurato lo svolgimento della manifestazione senza che si verificassero incidenti, privilegiando le attività di osservazione, più proficue per l’acquisizione di elementi utili da sottoporre all’Autorità giudiziaria ai fini dell’accertamento dell’eventuale commissione di reati. La stessa questura ha trasmesso alla competente autorità giudiziaria una prima informativa di reato, contestando il delitto di apologia del fascismo a carico di cinque esponenti di Casa Pound, individuati tra i partecipanti, cui seguiranno ulteriori comunicazioni all’esito del riconoscimento e identificazione degli ulteriori convenuti alla manifestazione”.
”Vorrei evidenziare – ha aggiunto – che la commemorazione di Acca Larenzia, cui quest’anno hanno aderito circa 1000 persone, nel passato, con le stesse modalità, ha registrato numeri ben maggiori di presenze, con un picco di 3000 nel 2018”.
”Quanto alle ulteriori iniziative da porre in essere per lo scioglimento di organizzazioni di carattere eversivo – ha poi sottolineato Piantedosi – ricordo che la particolare complessità dei presupposti previsti dalla normativa vigente è confermata dalla limitata casistica applicativa sinora registrata e dalla circostanza che Governi, anche sostenuti dalla parte politica degli onorevoli interroganti, non hanno mai adottato iniziative in tal senso”.
“Siamo profondamente insoddisfatti. Queste organizzazioni vanno sciolte”, ha ribattuto Elly Schlein dopo la risposta del ministro Matteo Piantedosi al question time. Per la segretaria del Pd “le immagini di quanto accaduto in via Acca Larentia il 7 gennaio sono inaccettabili. Centinaia di braccia tese che fanno il saluto romano mentre viene chiamato il ‘presente’: una vera e propria adunata di centinaia di uomini schierati a falange che sembrano arrivare, non dal 2024, ma dal 1924”.
La leader Dem nell’interrogazione ha chiamato in causa anche la presidente del Consiglio: “Nel 2008 Meloni era ad Acca Larenzia con Rampelli e Castellino. E’ imbarazzante il silenzio di Meloni che non riesce a dire una parola di condanna”, ha scandito Schlein. “Ha fatto una conferenza stampa di 3 ore ma bastano pochi secondi per dirsi antifascista”.
“Meloni – ha tuonato la segretaria Dem – ha detto più volte di non essere ricattabile, si sta ricattando da sola, è ostaggio di un passato di cui non riesce a prendere le distanze”. E “non raccontateci come fa Rampelli che sono cani sciolti – ha aggiunto -. Non sono cani sciolti ma un branco organizzato con cui siete andati a spasso per anni e che ha nostalgia del partito fascista”