In Argentina aveva un ruolo di primo piano, non solo per la sua carica ecclesiastica, ma per essere stato a suo tempo vicino a Bergoglio il quale, divenuto Papa, lo nominò subito consigliere dell’Apsa (Amministrazione del patrimonio della Sede apostolica). Poi però la sua figura ha iniziato a subire bordate pazzesche quando, lo scorso 6 febbraio, è stato denunciato da un giovane seminarista del Juan XXIII della città di Oren, dichiaratosi vittima di “episodi a sfondo sessuale da parte di colui che esercita le funzioni di vescovo della diocesi di Oran”. Una prima, sconvolgente denuncia, seguita pochi giorni dopo da una seconda, sempre ad opera di un seminarista. Così la procura argentina di Salta si è subito messa al lavoro indagando fittamente. Le denunce si sono dimostrate credibili e, oltretutto, gli inquirenti hanno anche contestato nei confronti di Mons. Gustavo Zanchetta – Vescovo di Oren – reati di “abuso di potere e cattiva gestione dei fondi del vescovado”.
Giunta subito fino a Roma, la vicenda ha dato il via ad un processo canonico all’interno del quale, così come stabilito dallo stesso Papa Francesco, in caso di comprovata colpevolezza, Mons. Zanchetta dovrà immediatamente svestire gli abiti sacerdotali..
Nel frattempo nei confronti del Vescovo, che avrebbe spostato la residenza all’interno del Vaticano, la procura argentina ha diramato un mandato di cattura internazionale.
Max