Una nuova legge per ‘Disposizioni in materia di sepoltura dei bambini non nati’. Spunta in Senato una proposta di legge di Fratelli d’Italia, visionata dall’Adnkronos, sul tema della eventuale sepoltura dei feti umani.
L’iniziativa, firmata dal senatore Luca De Carlo, è stata depositata lo scorso 17 novembre, presentando in Parlamento un testo che chiede di modificare l’articolo 7 del regolamento di polizia mortuaria, dove la sepoltura del feto, prevista dalla norma, è discrezionale, legata alla richiesta dei genitori. Fdi punta invece ad introdurre il riconoscimento del diritto alla sepoltura, non solo in presenza della formale richiesta dei genitori, ma anche laddove questa risulti mancante. Una norma che dovrà riguardare anche “i bambini non nati di età inferiore a 28 settimane”, pensando al contempo, a l’inumazione in una cassetta dove venga inserita la data dell’interruzione di gravidanza.
Una proposta di legge analoga, a quella regionale, che il partito di Giorgia Meloni, ha già presentato in Abruzzo, guidata dal governatore di Fdi, Marco Marsilio e ora ferma in Commissione Sanità. Un testo che ha già incassato gli strali di Pd, Cinque Stelle e forze di sinistra.
Nella proposta depositata 48 ore fa a Palazzo Madama, nel dettaglio si punta ad inserire un nuovo comma 2 all’art. 7 del regolamento di polizia mortuaria. Comma che preveda come “per la sepoltura dei feti abortiti di presunta età di gestazione dalle 20 alle 28 settimane complete e dei feti che abbiano presumibilmente compiuto 28 settimane di età intrauterina e che all’ufficiale di stato civile non siano stati dichiarati come nati morti, i permessi di trasporto e di seppellimento sono rilasciati dall’unità sanitaria locale. Il trasporto può essere effettuato a cura del genitore, dei genitori o dei parenti fino al secondo grado con mezzi propri”.
Inoltre al comma 4, al termine, è aggiunto il seguente periodo: “A tal fine, in occasione di una procedura di revisione strumentale o farmacologica della cavità uterina, le Asl sono tenute a rendere note ai soggetti interessati, mediante opuscoli informativi o altro materiale appositamente redatto, le disposizioni, le facoltà e i termini di cui al presente articolo”.
Previsto anche un 4-bis che aggiunge come “in caso di aborto verificatosi presso una struttura sanitaria, anche quando l’età presunta del concepito è inferiore a 28 settimane e pari o superiore a novanta giorni, qualora il genitore, i genitori o i parenti fino al secondo grado non provvedano o non lo richiedano entro quindici giorni, l’inumazione, la tumulazione o la cremazione è disposta, a spese della Asl competente per territorio, in un’area cimiteriale dedicata o nel campo di sepoltura dei bambini del territorio comunale in cui è ubicata la struttura sanitaria”.
“A tali fini i feti sono riposti in una cassetta, secondo la data in cui è avvenuta la procedura di revisione strumentale o farmacologica della cavità uterina. Tale data è indicata sulla cassetta”, conclude il ddl di Fdi.