Andrea Abodi, ministro dello Sport, intervistato dal Corriere dello Sport, ha condannato nuovamente gli episodio di violenza e razzismo che si sono verificati nelle ultime settimane negli stadi italiani: “Quello che è successo in questi mesi impone un maggiore impegno delle istituzioni sportive e non solo. Dobbiamo liberare gli stadi e il calcio dalla delinquenza e dalla criminalità. Lo stadio deve essere delle famiglie, dei bambini, dei tifosi che rispettano le leggi. Il razzismo e l’antisemitismo vanno contrastati nell’immediatezza, quello che è accaduto l’altra sera a Torino e che accade in tanti stadi è insopportabile. Bisogna anche riprendere a investire sull’educazione in una prospettiva di medio-lungo periodo”.
Ha aggiunto Abodi: “L’ordine pubblico è un tema delicato, va al di là del calcio. Le ragioni culturali e sociali non vanno sottovalutate, ma di fronte ad atti di teppismo, delinquenza e criminalità bisogna agire di conseguenza, prima di tutto con la prevenzione. È del tutto evidente che il divieto di trasferta, comunque, sia una sconfitta, ma dovremo impegnarci tutti perché́ non sia definitivo”.
E ancora: “Gli oriundi vanno accolti sempre con favore. Bisogna però lavorare sui nostri giovani, visto che le Primavere sono piene di stranieri e le ragioni dell’assenza di giovani italiani non mi convincono. Credo che vada ripristinata la centralità della nostra scuola, promuovendo il ritorno al calcio dei bambini. Altro tema è quello dello ‘ius soli sportivo’, questione che necessita di essere affrontata all’interno del Governo e con il Parlamento. Sarà mia responsabilità promuovere il confronto su questo argomento”.
Sulla candidatura dell’Italia per ospitare gli Europei del 2032 ha detto: “Vogliamo fare sul serio, arrivare all’obiettivo, che non è solo quello di ospitare gli Europei del 2032, ma presentarci in modo dignitoso ai tifosi, agli investitori e ai partner audiovisivi. Vogliamo fare in modo che l’Italia si qualifichi anche grazie a un ammodernamento di stadi e impianti di allenamento”.
G.