Rispetto a 4 anni la situazione è decisamente migliorata ma, premesso che è presto per parlarne (ci aspetta infatti un autunno ‘caldissimo’), sapere che nel nostro Paese ben 1,7 milioni di famiglie (circa 4,6 mln d individui) vivono in una condizione di povertà assoluta è a dir poco ‘vergognoso’.
Come spiega stamane l’Istat, resta tuttavia stabile il numero dei nuclei di povertà relativa, quasi 3milioni nel 2018 (pari ad 8,8 milioni di persone). (14,7% del totale).
Ad incidere invece sulla lieve diminuzione delle persone costrette a vivere nella povertà assoluta, è un leggero miglioramento registrato nelle aree metropolitane del Centro e del Mezzogiorno. Ovviamente, determinante stata la misura del reddito di cittadinanza, che ha interessato circa 1 milione di famiglie.
La nota dolente ed inquietante è invece rappresentata dall’incredibile cifra di un milione e 137mila dei minori in povertà assoluta (11,4%). Senza contare poi, come rivela la Uecoop (l’Unione europea delle cooperative), “anche quei 51mila invisibili senzatetto che vivono sui marciapiedi, nelle stazioni e sotto i portici delle città italiane fra i poveri che vivono in Italia. Una situazione di disagio che si è aggravata nel 2020 con l’emergenza coronavirus e che colpisce anche clochard, ragazzi in stato di disagio, padri separati e anziani. Più di 8 senzatetto su 10 sono maschi e in oltre la metà dei casi si tratta di stranieri. Fra i quasi 4,6 milioni di poveri in Italia per circa 1/3 sodi tratta di uomini e donne sopra i 65 anni che non possono pagarsi un pasto completo o le bollette di luce e riscaldamento“.
Dunque, commenta ancora l’Unione europea delle cooperative, ”a fronte di una situazione italiana dove 6 pensionati italiani su 10 prendono meno di 750 euro al mese emerge la necessità di un sempre maggiore coinvolgimento delle oltre 9.700 cooperative sociali e di assistenza che operano sul territorio nazionale. In questo scenario è necessario potenziare un sistema di welfare che valorizzi la parte più avanzata quel mondo cooperativo per affiancare con qualità e professionalità il servizio pubblico dando risposte ai bisogni della gente e al tempo stesso promuovendo il lavoro e l’occupazione”.
Max