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Abbagnato, Derevianko: ha cambiato il volto dell’Opera

Dopo la dura – e ‘pubblica’ – denuncia delle Rappresentanze sindacali unitarie del Teatro dell’Opera di Roma nei confronti della direttrice del Corpo di ballo, rea di aver duramente inveito contro i suoi danzatori, continuano a moltiplicarsi gli attesti di solidarietà nei confronti di Eleonora Abbagnato.
L’ultimo in ordine di tempo è il grande danzatore (formatosi al celebre Bolshoi di Mosca) Vladimir Derevianko, il quale ha rivelato di aver avuto anch’egli diversi problemi con i sindacati di settore italiani: “Mi accusavano di essere troppo rigido, duro, troppo esigente. E nulla più. Ma purtroppo bisogna saper stare al passo con i tempi. Nureyev, quando dirigeva l’Opera di Parigi, non è mai stato tenero con i suoi danzatori. Volava di tutto. Thermos stracarichi di tè bollente e soprattutto parolacce. Ma nessuno all’epoca osava fiatare e contestare… Sono convinto che Eleonora, bellissima donna e straordinaria danzatrice, saprà far tesoro di quanto accaduto”.
Riconoscendo che “Un direttore ha un ruolo ‘diplomatico’, e che bisogna sapersi controllare. Rimanere su un piedistallo senza essere attaccato”, il direttore del corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Dresda, e della compagnia di Maggio Danza, tiene però a precisare che “Ci sono due aspetti inconfutabili quando si parla di Eleonora Abbagnato al Teatro dell’Opera di Roma. Il suo operato e il modo di porsi dinanzi alla compagnia. Non si può negare che abbia cambiato volto, con la sua programmazione, al balletto del Teatro dell’Opera di Roma. Ha portato al Costanzi eccellenze e grandi personalità, da Forsythe a Baryshnikov. Volti internazionali. I suoi cartelloni corrispondono a standard mondiali. Nella vita, poi, ognuno può pensare ciò che vuole, ma un direttore non deve mai mancare di forma”.
Max