Quando fecero la loro comparsa sulla scena musicale italiana, intorno a metà dei Settanta (quando tra i giovani imperversavano i capelli lunghi ed i basettoni), bisogna ammettere che con il loro look futurista fecero i correre i brividi sulla schiena a molti di noi. Completamente calvi, fasciati da tute spaziali aderentissime, occhiali neri e le voci robottizzate dallallora armonizer. Ad assicuraci, assodata la distanza (a quei tempi impossibile) da Marte, di loro poi si seppe che arrivavano dalla vicina Francia. Bastarono una manciata di hit (Future Woman, Space Rock, One More Mission, Electric Delight) e, in breve tempo i Rockets scalarono le nostre classifiche senza problemi. Con On the Road Again poi (ancora oggi un brano cult), si guadagnarono il Telegatto come miglior gruppo straniero in Italia, in virtù delloltre 1 milione di copie vendute.
Allora la band era composta da Le Bartz, LHer, Quagliotti, Maratrat e Groetzinger, ed il meglio lo davano live, proponendosi con mirabolanti giochi di luci, raggi laser e casse potentissime: uninnovativa idea di spettacolo che replicarono in oltre 150 concerti in tutto il Paese.
Ovviamente, così come spesso capita in queste circostanze, con gli anni poi il fenomeno – complice il variare deli gusti e delle tendenze – andò ad attenuarsi, fino a sopirsi del tutto introno alla metà degli anni Ottanta.
Ed ora, dopo un lungo periodo di pausa, almeno in Italia, i Rockets hanno deciso di riprovarci. Con una nuova formazione capitanata dallo storico Abrice Quagliotti (tastiere/vocoder), oggi la band si esprime attraverso il groove di John Biancale (voce), Rosaire Riccobono (basso), Gianluca Martino (chitarra) e Eugenio Mori (batteria).
Loccasione è data dalluscita di Wonderland, un concept album composto da 10 brani che rappresentano una sorta di sunto generazionale di questi musicisti, che raccolgono diversi stili e generi musicali.
I primi album dei Rockets – spiega il leader, Fabrice Quagliotti – avevano testi che si ispiravano alla spazio e alle sue dimensioni. Con Wonderland, invece, i Rockets sono molto preoccupati per quanto sta succedendo al nostro pianeta. La mancanza di rispetto nei suoi confronti, linquinamento fuori controllo, le guerre di potere, la mancanza di punti di riferimento e di ideali veri! Confidiamo nella purezza danimo dei bambini. Solo loro potranno salvare la Terra. Non a caso il colore predominante del nuovo album è il violetto. Migliaia di anni fa, il nostro pianeta aveva un aspetto violaceo dovuto allesistenza di batteri e microorganismi acidi che intervenivano sul processo della fotosintesi clorofilliana, facendo assumere alla vegetazione una pigmentazione viola. Era un pianeta puro e sano. Sogniamo un pianeta così. Wonderland – aggiunge quindi il musicista francese – dovrebbe essere quindi il nostro pianeta, il pianeta delle meraviglie. Ogni tramonto, ogni raggio di sole, ogni fiore, ogni stella, ogni cambiamento di stagione è pura poesia. Cerchiamo quindi di tornare ad essere bambini, per salvare il salvabile e non andare incontro ad una catastrofe. Un messaggio semplice, con un profondo significato.
La tracklist dell album è composta da Wonderland, Kids From Mars, Heaven, We are one, Strange people, Rockn Roll Loser, Get It On (feat. Fabrice Pascal & Axel Cooper), Nuclear Fallout, The One, Doot Doot, Wonderland (feat. Fabrice Pascal & Axel Cooper).
Lalbum (che sarà presentato domani al Mondadori Megastore di via Marghera, a Milano) è rappresentato, in radio e in digitale, dal singolo Kids from Mars, acquistabile anche nei negozi tradizionali in versione 45 giri in edizione limitata, il video è invece disponibile al seguente link: www.youtube.com/watch?v=MFms66HD1rw&t=199s
Max