Nei quartieri interessati dal percorso dei cortei previsti per sabato prossimo è già scattato il conto alla rovescia: alla paura dei residenti – allertati dallaltissima probabilità di scontri per effetto delle inevitabili infiltrazioni dei famigerati black bloc si frappone anche la rabbia dei negozianti, costretti ad abbassare le saracinesche proprio in occasione del giorno commercialmente più appetibile. Ne sanno qualcosa a testaccio, nelle cui anguste strade interne (ense di anziani e bambini), è stato letteralmente convogliato il corteo indetto dalla piattaforma sociale Eurostop in occasione del 60esimo anniversario dei Trattati di Roma. Una manifestazione che da piazza Porta San Paolo arriverà fino a Bocca della Verità attraversando lo storico quartiere romano, al quale è stato stimato che prenderanno parte circa 10mila persone, tra le quali anche i sindacati di base e movimento No Tav. “Come possiamo restare aperti dopo quello che abbiamo visto negli anni scorsi in altre zone di Roma? Io ho già deciso alle 13 chiuderò”, annuncia non senza rabbia lamenta il titolare di un bar. Gli fa eco la tabaccaia di via Galvani: “Qui non si tratta di capire se chiudere o meno, ma solo decidere a che ora abbassare le serrande”. Ovviamente, quelli maggiormente interessati dal corteo sono i commercianti di via Luca della Robbia: “Non conosciamo le ragioni di questa scelta ma non ce la spieghiamo. Qui sarà vietato parcheggiare già da venerdì mattina e per me denuncia livido di rabbia il titolare di un ristorante – non sarà una giornata di lavoro persa ma due. Si lavora soprattutto nel weekend e invece… E dobbiamo anche sperare di non avere ulteriori danni”. “Noi smonteremo gli ombrelloni, porteremo dentro tavoli e sedie. E sulla chiusura decideremo in queste ore – commenta un ristoratore – Ma non vedo molta scelta”. “Qui ci sono dei ponteggi osserva un altro negoziante nellappena restaurata Piazza Testaccio – Li rimuoveranno? Non so, ma il passaggio di una manifestazione di questo tipo da qui ci lascia senza parole”. Ancora più preoccupati sono i residenti, terrorizzati anche allidea di poter trovare le loro auto danneggiate: “Perché farli passare qui nel cuore del quartiere?”. “Qui rischia di crearsi un imbuto. Chi non potrà andare via, starà chiuso in casa”. La presidente del Primo Municipio, Alfonsi, avrebbe chiesto di far passare altrove il corteo (vedi via Marmorata o Viale Aventino) ma, al momento, Questura e Prefettura hanno preferito non dare risposta. “Stimiamo una perdita di almeno1,5 milioni di euro di incassisolo nel nostro settore di somministrazione alimenti e bevande”, denuncia attraverso il presidente Claudio Pica, l’Associazione esercenti pubblici esercizi di Roma (Aeper). “Nell’area che va dalla stazione Termini alla zona di viale Aventino fino a Ostiense, sono presenti circamille attività, tra bar, gelaterie, ristoranti e pizzerie al taglio- spiega Pica – C’è un clima di terrore per quello che potrebbe accadere, sicuramente al passaggio dei cortei gli esercenti abbasseranno le serrande, ma molti non hanno deciso se restare chiusi o riaprire le attività. E’ giusto garantire il diritto di manifestare ma ci auguriamo che non facciano danni, e soprattutto si spera che il tutto si esaurisca entro il tardo pomeriggio – conclude Pica – Se si registrassero danni e se il tam tam mediatico si protraesse anche fino a sera, la stima dei mancati incassi nel centro storico potrebbe aumentare drammaticamente per gli operatori del nostro settore”.
M.