A MACERATA VINCE LA PACE ECCETTO QUALCHE IMBECILLE. CORTEI FOIBE: SCONTRI A TORINO E PIACENZA

L’omicidio, orribile ed inumano, di una sfortunata 18enne romana inseguita dalla tossicodipendenza ovunque andasse. Il resto è la follia di un 28enne maceratese, e l’inevitabile coinvolgimento di buona fetta della politica italiana la quale, con le elezioni dietro l’angolo, ha in parte ‘cavalcato’ i fatti. Fatto è, che dopo una dura ed assurda baruffa estesa ad ogni livello, dalla morte della povera 18enne (complice la mano omicida di un nigeriano, che di riflesso avrebbe acceso i fantasmi del giovane che ha poi compiuto l’assurda rappresaglia), si è giunti ad una sfilata anti fascista. Una premessa che spiega la fortissima tensione che già da ieri aleggiava a Macerata, teatro del corteo che nel pomeriggio ha sfilato pacificamente per le strade della città. Oltre a vari movimenti e ai centri sociali di tutta Italia, in piazza anche il fondatore di Emergency, Gino Strada, manifestanti della Fiom e dell’Usb, bandiere di Potere al Popolo e fazzoletti dell’Anpi. Ad aprire il corteo lo striscione “Movimenti contro ogni fascismo e razzismo”. Hanno partecipato alla manifestazione anche gli esponenti di Liberi e Uguali, Pippo Civati e Nicola Fratoianni. Una manifestazione, ha tenuto a sottolineare il Viminale, che “ha avuto luogo in un clima pacifico e di assoluta serenità”. Così è stato. Unica ‘pecca’, tanto per usare un eufemismo, proprio in concomitanza con la giornata in ricordo delle vittime delle Foibe (come vedremo celebrata in tutto il Paese), i cori ‘pro-foibe’ scanditi da alcune decine di persone nell’ambito di una manifestazione che ha invece visto sfilare in silente compostezza migliaia di persone. Un episodio vergognoso, come ha tenuto a sottolineare Debora Serracchiani: “I cori che si sono sentiti inneggiare alle foibe sono scandalosi, calpestano morti innocenti e tradiscono gli ideali della Resistenza – ha commentato la presidente del Friuli Debora che oggi ha partecipato alle celebrazioni del Giorno del Ricordo alla Foiba di Basovizza, commentando i cori di Macerata – è agghiacciante che, proprio nel Giorno del Ricordo, qualcuno abbia il coraggio di esibire approvazione per un massacro. L’antifascismo su cui si fonda la nostra Repubblica è democrazia e tolleranza, non violenza cieca e furore ideologico. Da presidente di una Regione che ha sofferto in carne e sangue la tragedia delle foibe e dell’esodo condanno fermamente queste manifestazioni incompatibili con i principi della Costituzione”. Dicevamo, che per l’occasione in diverse città italiane sono sfilati cortei, una giornata “impegnativa”, ha sottolineato il Viminale, spiegando che nel corso della giornata nel paese si sono svolte ben 150 manifestazioni, coinvolgendo circa 4000 unità delle Forze di Polizia. Ma se tutto è filato liscio, a Torino e Piacenza invece scontri e tafferugli hanno trasformato un’occasione di pace in una guerra. Nel capoluogo piemontese la polizia ha dovuto ‘caricare’ pesantemente, per evitare che un gruppo di manifestanti antifascisti riuscisse ad entrare in collisione con alcuni militanti di Casapound che stavano celebrando il giorno del Ricordo. A Piacenza invece, armati di aste e sassi, alcuni manifestanti hanno provato a forzare il cordone delle Forze dell’ordine, fino ad arrivare allo scontro fisico. Con i volti coperti da sciarpe e da caschi, tutti con in mano i bastoni i manifestanti hanno lanciato slogan come “Via fascisti e polizia”, “Ora e sempre resistenza”, “Casapound chiuderà”.
M.