“La moda è anche una sfida continua: saper fare un vestito intelligente che usi per 10-15 anni, una forma gradevole fuori dal tempo”. Così, lo scorso anno, in occasione del mezzo secolo festeggiato dalla sua Maison, Laura Biagiotti si raccontava al Corriere della Sera. Oggi a 73 anni la signora della moda, definita dagli americani la regina del cachemire, ci ha lasciati. Purtroppo larresto cardiaco che lha colta nella sua bellissima tenuta di Guidonia non le ha lasciato scampo e, malgrado gli sforzi impiegati dei medici del SantAndrea, dove la stilista è stata trasportata durgenza, nulla hanno potuto contro le complicanze celebrali. Sono stati anni fiabeschi i 73 vissuti dalla Biagiotti, interamente dedicati alleleganza e alla moda. Lalta moda, perché lei e Krizia per decenni hanno segnato una felice realtà femminile in un ambiente dedicato allimmagine della donna, paradossalmente composto da uomini. E per dare idea di cosa rappresentasse per lei il suo lavoro, una passione immensa, basta pensare che, nonostante i successi, continuava a ripetere: “Ma il vestito perfetto lo sto ancora cercando”. La storia della stilista prende forma allalba degli anni Sessanta, in via Salaria 126, dove la madre Delia Biagiotti inizia a cucire bellissimi abiti. Ma è nel 1964 che lazienda familiare fa il grande salto aggiudicandosi l’appalto per la realizzazione delle divise delle hostess di Alitalia. In quegli anni la giovanissima Laura è dedita ai suoi studi di archeologia, tuttavia, attratta dal lavoro della madre, decide di dedicarsi al pret-à-porter, allora una novità assoluta. Nel 1965, in società con altri amici, fonda una società che acquisisce la produzione e la distribuzione di alcuni dei nomi più blasonati dell’alta moda romana: Schuberth, Capucci, Litrico e Barocco. Il suo debutto avviene a Firenze, nel 1972, dove presenta la prima collezione ’Laura Biagiotti’, riscuotendo subito success. Inizia da lì una vorticosa escalation di affermazioni: nemmeno 30enne, figura tra i precursori del del Made in Italy, portando a Milano il suo pret-à-porter accanto a colleghi Ottavio Missoni, Walter Albini, Krizia e Gianfranco Ferrè. Laura Biagiotti diviene dunque una griffe di proporzioni planetarie. Clamoroso quando, nel 1988, conquista addirittura la Cina comunista con le sue inimitabili creazioni in cachemire made in Italy anzi, made in Guidonia, negli anni 80 decide infatti di tornare a casa, e con il marito Gianni Cigna – acquista e restaura il bellissimo Castello Marco Simone, un monumento nazionale dell’XI secolo dove, oltre che a trasferire il suo laboratorio, realizza uno dei campi da golf più famosi d’Europa, oggi il prestigioso Marco Simone Golf & Country Club. Ricordiamo che la stilista ha conquistato anche le profumerie, firmando prestigiosi flaconi dal 1982. Tuttavia in quewsto settore il successo arriva nel 1988 con il vendutissimo Roma (caratterizzato dallesclusiva la boccetta con le scanalature delle colonne romane), seguito nel 1992 da Venezia. Nel mondo si conta che siano state vendute oltre 200 milioni di flaconi che portano la sua firma. Purtroppo nel 1996 scompare Gianni Cigna, ma Laura può contare sullapporto della figlia Lavinia – oggi vicepresidente del gruppo – che rappresenta la terza generazione Biagiotti. Assieme a lei la stilista ha sempre vissuto in simbiosi con la Città Eterna. Non solo con la moda, ma anche come mecenate. Nel 1998 la Laura Biagiotti Parfums ha portato agli antichi splendori la Scala Cordonata del Campidoglio, disegnata da Michelangelo, ha donato alla Capitale una serie di opere di Giacomo Balla e nel febbraio del 2007 la maison ha intrapreso il restauro delle Fontane di Piazza Farnese a Roma.
M.