(Adnkronos) – A soli 12 giorni dall’alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna, ha riaperto oggi Maria Cecilia Hospital di Cotignola (Ra), ospedale di alta specialità di Gvm Care & Research, accreditato con il Servizio sanitario nazionale, che riprende così l’attività diagnostica, ambulatoriale e chirurgica. L’allagamento – ricorda una nota – ha causando gravi danni alle strumentazioni e alla struttura, obbligando all’evacuazione 180 pazienti, di cui 16 di terapia intensiva.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, durante la visita in Romagna nei luoghi maggiormente colpiti, ha incontrato oggi a Forlì, Ettore Sansavini, presidente di Gvm Care & Research. Durante il colloquio, Mattarella ha sottolineato la dedizione dimostrata nel superare questo drammatico momento e restituire al territorio, e all’Italia tutta, in soli 12 giorni l’ospedale nella sua piena funzione. Si sono uniti a questo ringraziamento anche il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, la vice Presidente della Regione Irene Priolo e il sindaco di Forlì Gian Luca Zattini.
“Il mio primo pensiero – dichiara Sansavini , in apertura della conferenza stampa tenutasi oggi al Maria Cecilia Hospital – è rivolto a tutte le persone che sono state colpite duramente dall’alluvione, che ha risvegliato nelle nostre coscienze un senso di fragilità e transitorietà, purtroppo spesso sopito in molti di noi. Ma c’è stato qualcosa – aggiunge – che ha fatto la differenza: sono le persone di questa terra, che si sono riscoperte ancora più generose e solidali, e lo sono state anche con i nostri pazienti, aiutandoci senza sosta con immani sforzi e con dedizione, per mettere in sicurezza tutti i pazienti e il nostro ospedale. Oggi – sottolinea Sansavini – siamo qui per rimettere a disposizione di tutti Maria Cecilia Hospital che, insieme al nostro gruppo Gvm Care & Research, torna nuovamente al fianco del Ssn, pronti a riaccogliere i pazienti e le loro famiglie”.
Alla conferenza stampa che ha annunciato la riapertura sono intervenuti anche Lorenzo Venturini, Ad Maria Cecilia Hospital; Raffaele Donini, assessore Salute Regione Emilia-Romagna; Tiziano Carradori, direttore generale Ausl Romagna; Federico Settembrini, assessore Comune di Cotignola e Monsignor Giovanni Mosciatti, Vescovo Diocesi di Imola. “Maria Cecilia Hospital riparte – commenta Donini – accogliendo i pazienti e i degenti e dando una speranza di cura e assistenza a tante persone. Insieme sanità pubblica e privato accreditato devono progettare il futuro perché tutti abbiamo a cuore la salute dei cittadini. La ripartenza non è solo tornare all’attività, ma c’è l’ambizione di compiere un viaggio insieme, per ampliare la ricerca a carattere scientifico per consolidare l’eccellenza e per fare in modo che il sistema Emilia Romagna, anche da questa vicenda, esca più forte di prima”.
I pazienti dell’ospedale di Cotignola – prontamente evacuato a causa dell’inondazione dei piani inferiori – hanno ricevuto assistenza e continuità di cura – spiega una nota – grazie alla rete di strutture del gruppo dove sono stati trasferiti: San Pier Damiano Hospital di Faenza (Ra), Villa Torri Hospital di Bologna e Salus Hospital di Reggio Emilia. Grazie alla collaborazione con l’ospedale di Rimini, chi era in terapia intensiva ha trovato ospitalità. Chi attualmente ha intrapreso il percorso di cura, lo proseguirà presso la struttura dove è stato trasferito fino al momento delle dimissioni.
Anche i percorsi di diagnosi e di cura ambulatoriale sono proseguiti, nei centri della rete ospedaliera del gruppo – si legge nella nota – già da venerdì 19 maggio. I pazienti sono stati richiamati per fissare un nuovo appuntamento, per esempio, al Primus Forlì Medical Center e il moderno Centro diagnostico avanzato delle Terme di Castrocaro, dove si sono trasferiti tutti i medici degli ambulatori di Maria Cecilia Hospital, grazie ai quali è stata riprogrammata l’attività e dove è stato possibile eseguire esami quali Tc, risonanza magnetica, mammografio, Moc e Rx. Gli ambulatori delle Terme sono stati operativi dalle ore 8:00 alle 23:00 e questi orari verranno mantenuti anche per la settimana in corso, per gestire il grande afflusso di pazienti. La struttura, di alta specialità in ambito neurochirurgico, cardiovascolare e per il trattamento del piede diabetico, sta lavorando per ripristinare due tecnologie d’avanguardia che sono state gravemente danneggiate. Una è la Gamma Knife, l’altra, riguarda gli acceleratori lineari. I pazienti sono stati inviati all’ospedale del gruppo che è a Bari, nel primo caso e, nel secondo, in altri ospedali pubblici da Bologna a Rimini.