Un voto, quello di qui a poco risuonerà nell’aula del Senato, che va ‘oltre’ la vicenda ‘Open Arms’, per il quale Matteo Salvini è alla ‘sbarra’. No, in realtà oggi partirà ufficialmente la campagna elettorale. Del resto la situazione è abbastanza chiara, l’imminenza delle Regionali per settembre e, a seguire – sebbene dilazionati – i primi fondi del Recovery, che consentiranno al Paese di ripartire al meglio (si spera), e a chi amministra di consolidare la propria leadership.
Una maggioranza traballante, terrorizzata dalle urne
Ora, premesso che non è certo ‘garantito’ che con l’opposizione al governo le cose vadano meglio, c’è però da riconoscere che l’attuale maggioranza non ha mai dato prova di vera coesione e, soprattutto, di innate capacità gestionali. Un tutti contro tutti confluito in un solo contesto capace di forzare la convivenza: la paura dell’opposizione, ignorando il palese malcontento del Paese nei confronti dell’esecutivo.
Per carità, estraniato dall’accolita il premier Conte ha dimostrato di avere un forte carisma ed indubbie capacità, come dimostrato recentemente in occasione del Consiglio europeo. Il ‘problema’, come dicevamo, è il contorno.
Dopo la ‘premessa Bonafede’ è tutto evidente
Tanto per dare idea dell’incoerenza che regna sovrana all’interno di questa maggioranza basta tornare alla vicenda Bonafede, quando il ministro della Giustizia, in evidente difficoltà, è stato ‘salvato’ in extremis dai senatori di Italia Viva che, facendo pesare il suo voto, ha poi ottenuto il via libera alla regolarizzazione proposta dalla ministra renziana Bellanova, da sempre osteggiata ferocemente proprio dal M5s.
Insomma i soliti ‘inciuci’ all’italiana che poco regalano a questo traballante governo, con un Pd messo lì a fare numero, a fronte di un’idea politica lontana mille miglia, e con la maggior parte dei ‘suoi’ sindaci ed amministratori sparsi lungo lo Stivale, per lo più di matrice renziana.
Renzi torna a fa pesare Iv: “Voteremo a favore”
Ed oggi che il voto può in qualche modo ‘influenzare’ l’opinione pubblica – grazie alla pletora di ‘giornali amici’ – e, soprattutto, la campagna elettorale, l’astuto Renzi è tornato alla carica facendo pesare il ruolo di Italia Viva all’interno della maggioranza. “Noi che abbiamo votato a favore dell’autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini, e ci accingiamo a votare a favore, non abbiamo cambiato idea“, ha subito avvertito il leader di Iv prima di entrare in Aula. “Se vi fosse una richiesta di autorizzazione a procedere non già contro l’ex ministro dell’Interno ma contro l’ex ministro dei Trasporti – ha tenuto a rimarcare Renzi con un paragone poco esplicativo – voteremmo allo stesso modo per l’autorizzazione a procedere. La strumentalizzazione di un barcone è fatto politico, che sia reato o no non sta a noi valutarlo“.
Renzi cita la storia ma attacca per l’uso di Facebook
Quindi l’ex segretario del Pd, ben lontano da ‘statisti’ di spessore del passato, facendo vedere che ha ‘studiato’, si lascia andare alla citazione: “Nel 1804 il vescovo Talleyrand lasciò agli atti e alla storia una dichiarazione dopo un terribile fatto in Francia: è peggio di un crimine, è un errore. Abbiamo sempre pensato che la politica migratoria del Paese dal 2018 al 2019, con il governo gialloverde, fosse un errore. Ma questo Salvini lo sa e non ho bisogno di dirlo neppure ai 5 stelle. In questa vicenda torna il rapporto politica-magistratura: secondo me l’interesse pubblico preminente non c’è in questa vicenda, ritengo quella scelta di Salvini un modo per strumentalizzare il consenso, aumentare i follower sui social. Tu non blocchi l’immigrazione tenendo i migranti a largo, aumenti i follower su facebook. Quel populismo per cui venivano bloccati i barconi vi si ritorce contro”.
Insomma, al di là del ‘papocchio’ che parte dal vescovo Talleyrand per poi scadere su Facebook, Renzi ha puntualmente lanciato l’ennesima ‘opa’ al governo: che vorrà in cambio stavolta? Qui, senza citare i moti francesi o le argute pensate degli antichi filosofi greci, ci viene molto più naturale detto romano: ‘piatto ricco, mi ci ficco’!!!
Max