Come premesso più volte, sapevamo di doverci confrontare con un Consiglio Europeo ‘ostico’, duro, lo stesso Conte ieri sera, al termine della prima giornata di lavoro ha riconosciuto che “ci sono molte divergenze e c’è quindi ancora tanto da lavorare…”
Il presidente Michel propone una modifica al Recovery
Dal canto suo, così come avare anticipato la Merkel ieri (“occorre saper giungere a compromessi”), Charles Michel – presidente del Consiglio Ue – ha buttato giù una proposta di compromesso relativo al Recovery Plan. A quanto sembrerebbe, del pacchetto iniziale, resterebbero complessivamente 750 mld di euro, con i trasferimenti che diminuirebbero da 500 a 450 mld, ed i prestiti invece suscettibili di un aumento da 250 a 300 mld. Un accordo certo non da ‘strapparsi i capelli’, ma è pur sempre una proposta seria, ed ora i partecipanti al vertice sono riuniti in plenaria per confrontarsi su questa proposta.
Consiglio Ue: il ‘compromesso, ’grande protagonista’
Dunque, possiamo sembra ombra di dubbio affermare che questo Consiglio si distingue – come prevedibile – dalla capacità di ciascun partecipante di accettare variazioni e ‘compromessi’. Basti pensare che, lo steso Mark Rutte (leader olandese), ha definito “un ottimo compromesso” per sciogliere il nodo della governance, la proposta di attribuire ai ministri delle Finanze – seduti all’Ecofin – la facoltà di discutere qualsiasi “problema” dovesse palesarsi in merito si programmi di spesa finanziati dal Recovery Plan. Eventualità avallata anche da Boyko Borisov, primo ministro bulgaro.
Max