“Stiamo prendendo in considerazione molto seriamente” la possibilità di vietare Tik Tok negli Stati Uniti. A dirlo è il segretario di Stato americano Mike Pompeo in un’intervista a Fox News. “Scaricando l’app si consegnano informazioni private nelle mani del Partito comunista cinese”, ha proseguito. Il governo statunitense ha paura che la ByteDance, la società cinese che possiede TikTok, possa dare informazioni private degli utenti alle autorità di Pechino.
La risposta di Tik Tok
Dopo le parole di Pompeo, un portavoce di TikTok ha espresso le posizioni dell’azienda in una nota: “TikTok è guidato da un Ceo americano e può contare su centinaia di dipendenti statunitensi. La nostra priorità è creare un ambiente sicuro per i nostri utenti. Non abbiamo mai fornito dati al governo cinese e non abbiamo intenzione di farlo in futuro”. Non è la prima volta che il governo Usa accusa TikTok. L’azienda ha però sempre definito “infondate” le critiche e sottolineato due aspetti: i dati degli utenti americani si trovano negli Stati Uniti e l’unico backup esistente è a Singapore.
Le critiche di Anonymous
Nei giorni scorsi anche gli attivisti hacker di Anonymous hanno accusato TikTok di violare la privacy degli utenti. “Cancellate subito TikTok – ha scritto il collettivo su Twitter – Se conoscete qualcuno che lo usa, spiegategli che si tratta di un malware gestito dal governo cinese nell’ambito di una gigantesca operazione di spionaggio di massa”.
TikTok, sospeso il servizio a Hong Kong
L’azienda ha fatto sapere che ha deciso di sospendere il servizio a Hong Kong. La causa è l’entrata in vigore della nuova legge sulla sicurezza nazionale, approvata all’unanimità lo scorso primo luglio dal Parlamento cinese. Il provvedimento probabilmente metterà fine al principio “uno stato, due sistemi”, che garantiva autonomia e pluralismo all’ex colonia britannica.
Con la legge sulla sicurezza il governo cinese può richiedere ai fornitori di servizi “la documentazione di identificazione o assistenza per decriptare i dati”, per cui è diventato impossibile per TikTok non condividere i dati degli utenti con le autorità di Pechino. Rimane invece operativa a Hong Kong l’app Douyin, la versione cinese di TikTok. Un colpo al cerchio e uno alla botte nella guerra fredda digitale Usa/Cina.
Intano anche Facebook, Twitter, Google, Zoom e LinkedIn hanno bloccato alle autorità di Hong Kong l’accesso ai dati degli utenti per valutare l’impatto del nuovo provvedimento.
Mario Bonito