Sono passati sei mesi dalle prime segnalazioni all’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) di casi di polmonite ignote in Cina. In questo periodo sono morte più di 500 mila persone e si sono registrati dieci milioni di contagi. Ma “il peggio deve ancora arrivare“. Lo ha detto il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, nel consueto briefing sulla pandemia a Ginevra.
“Vorremmo tutti che fosse finita – ha proseguito Ghebreyesus – Vogliamo tutti tornare alle nostre vite. Ma la dura realtà è che non siamo nemmeno vicini alla fine. Sebbene molti paesi abbiano fatto progressi, a livello globale la pandemia sta accelerando”.
Secondo le previsioni dell’Oms dovremo abituarci a convivere a lungo con il coronavirus. “Questa è la nuova normalità“, ha sentenziato il direttore generale, invitando però i paesi a non perdere la speranza.
“Nessuno di noi – ha aggiunto – poteva immaginare che il nostro mondo e le nostre vite sarebbero state sconvolte da questo nuovo virus. La pandemia ha fatto emergere il meglio e il peggio dell’umanità. In tutto il mondo abbiamo visto atti di resilienza, solidarietà, gentilezza, ma anche disinformazione e politicizzazione della pandemia”.
Grebeyesus ha infine richiamato i paesi all’unità e al buon senso: “È il momento, per tutti noi, di riflettere sui progressi compiuti e sulle lezioni apprese e di impegnarci nuovamente a fare tutto ciò che possiamo per salvare vite”.
Mario Bonito