Massimo Carminati, alias ‘er Cecato’, principale protagonista dell’inchiesta Mondo di mezzo sulla corruzione a Roma, tornerà libero. Dopo cinque anni e sette mesi di detenzione lascerà il carcere di Oristano. L’istanza di scarcerazione, presentata dai suoi legali, Cesare Placanica e Francesco Tagliaferri, è stata accolta dopo tre rigetti della Corte d’Appello dal Tribunale della Libertà per scadenza dei termini di custodia cautelare. Solo dopo il ricalcolo della pena potrà essere riarrestato.
“Siamo soddisfatti che la questione tecnica che avevamo posto alla Corte d’Appello e che tutela un principio di civiltà sia stata correttamente valutata dal Tribunale della Libertà”, ha detto all’Adnkronos Placanica, uno dei difensori di Carminati.
Lo scorso 12 giugno la Corte di Cassazione ha depositato le motivazioni della sentenza dell’ottobre 2019 con cui gli Ermellini avevano annullato l’aggravante mafiosa.
Carminati, l’inchiesta Mondo di mezzo
L’inchiesta Mondo di mezzo nasce all’alba del 2 dicembre 2014 con l’arresto di Carminati e altre 37 persone. L’ex Nar è una figura di riferimento per la Roma criminale. Legato all’estrema destra capitolina e alla banda della Magliana, è a capo di un’associazione che gestisce gli affari illeciti fuori e dentro il raccordo anulare.
Associazione mafiosa, corruzione, estorsione aggravata, trasferimento fraudolento di valori, turbativa d’asta e falsa fatturazione sono i reati contestati. Il “mondo di mezzo” tra criminalità e politica gestito con Salvatore Buzzi, ras delle cooperative sociali 29 giugno, che faceva “sordi facili con rom e migranti”. L’anello di congiunzione di un meccanismo perfetto. Fino al riconoscimento della sua mafiosità nel settembre 2018. Una mafia “autonoma, originaria e originale”, così era stata definita dal procuratore Giuseppe Pignatone. Un sistema in cui bastava corrompere grazie alla loro forza intimidatoria. Diciotto anni di carcere per Buzzi e quattordici per Carminati.
Un anno dopo gli Ermellini hanno capovolto la situazione. Quelle di Buzzi e Carminati sono due associazioni distinte a carattere delinquenziale: Criminali, non mafiosi, stabilisce la sesta sezione penale della Corte suprema. Corruzione sistematica, non mafia.
Mario Bonito