Stati generali dell’Economia: cosa sono? Da alcuni giorni si parla con insistenza (e non senza polemiche) di questo incontro, che dovrebbe essere aperto a varie forze politiche e attori provenienti da diverse sfere.
Si tratta dell’idea che il Premier Giuseppe Conte ha lanciato durante la conferenza stampa del 3 giugno, un modo per coinvolgere più voci possibili nel tentativo di far ripartire l’Italia.
Stati generali dell’economia: quando, dove, significato e a che servono
Dopo alcuni giorni di programmazione, gli Stati generali dell’Economia sono stati definiti e si svolgeranno a Villa Pamphilj, a Roma, da sabato 13 giugno a domenica 21 giugno 2020.
La particolarità di questo evento è che sarà blindato: non ci saranno giornalisti né diretta video dell’evento, un incontro totalmente a porte chiuse.
È probabile che la discussione sarà articolata intorno a una linea di massima dettata da Conte, che dovrebbe giostrare attorno a tre temi principali. Si parla con insistenza di semplificazione, infrastrutture e Alta Velocità come capisaldi del rilancio.
Nella giornata di domani, sabato 13 giugno, dovrebbero esserci gli interventi di diversi attori internazionali, come Kristalina Georgieva, presidente della Banca Mondiale, Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, David Sassoli, presidente del Parlamento Europeo e la presidente della BCE Christine Lagarde, oltre al governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco.
Previsto lunedì 15 giugno l’intervento di Colao, capo della task force italiana per il rilancio dell’economia, insieme alle parti sociali. Martedì 16 giugno dovrebbe essere il turno di Confindustria e le altre associazioni industriali.
Stati generali, chi ci sarà, perché Conte coinvolge tutte le forze politiche. Perché non ci saranno Salvini, Meloni, Tajani, Draghi
Previsto per il successivo sabato un dibattito moderato professoressa di Harvard Raffaella Sadun con gli economisti francesi Olivier Jean Blanchard ed Esther Duflo, recente premio Nobel per l’Economia.
Si prevede che ci saranno rappresentanti dei principali gruppi industriali italiani e delle grandi partecipate come Eni, Enel, Leonardo e Fincantieri. Inoltre potrebbero esserci vari imprenditori, economisti e architetti di spicco italiani, come Oscar Farinetti, Renzo Piano e Massimiliano Fuksas.
Fra gli assenti illustri, oltre all’ex presidente della Banca centrale europea Mario Draghi, i leader dei partiti di centrodestra. Matteo Salvini (Lega), Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia) e Antonio Tajani (vicepresidente di Forza Italia) hanno declinato l’invito, mentre ci dovrebbe essere Silvio Berlusconi.
Secondo i rappresentanti dei tre partiti, villa Pamphilj non sarebbe una sede istituzionale appropriata. “Villa Pamphilj è sede istituzionale di alta rappresentanza della presidenza del Consiglio. Invitare i partiti di opposizione lì per progettare l’Italia che vogliamo, l’Italia del rilancio è un gesto di attenzione nei loro confronti. Un luogo più istituzionale non si può, ci invitiamo anche capi di Stato e di governo” ha ribattuto Conte.