È stata una domenica di guerra in Libia. Nonostante la situazione ormai di stallo tra il governo di accordo nazionale di Fayez al Sarraj e l’autoproclamato esercito nazionale guidato dal generale Khalifa Haftar, il conflitto continua. Nell’ultimo attacco del generale su Tripoli di ieri, domenica 31 maggio, cinque civili sono morti e altri sette sono rimasti feriti. Sono stati lanciati razzi Grad su Souq Al Tholatha e Al Mansoura, nel pieno centro della capitale. A riferirlo è la pagina Facebook dell’operazione vulcano di rabbia del primo ministro al Sarraj. I razzi hanno colpito anche l’ex cimitero di guerra italiano. Un cimitero già abbandonato e vandalizzato negli anni dopo la prima guerra civile.
I media locali hanno riferito che ci sono stati scontri anche fuori Tripoli, ad Al Ramla e nella zona del vecchio aeroporto internazionale. Zona che, dopo mesi di combattimento, sembra nelle ultime ore passata nuovamente sotto il controllo del governo di Tripoli. Il portavoce del governo, Mohamed Gnounou, ha infatti lanciato un ultimatum agli uomini di Haftar che combattono a circa 30 km a Sud della capitale. “Deponete le armi e arrendetevi. Il tempo è scaduto, ma vi promettiamo un processo equo”, ha detto Gnounou.
Mario Bonito