Con 13 voti e 7 favorevoli al processo, la Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari del Senato si è espressa negativamente rispetto alla richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini, chiamato a rispondere dell’ormai famosa vicenda della Open Arms, quando era ministro dell’Interno. I tre senatori di Italia Viva hanno deciso di non partecipare al voto.
Il no al processo (o meglio, all’autorizzazione a procedere), ora dovrà essere avallato dall’Aula attraverso 161 voti, la maggioranza assoluta dell’Assemblea. Diversamente, sarà da considerarsi respinta.
Salvini: “Pensare che era tutti d’accordo con me”
Ovviamente contento il leader del Carroccio il quale, poco dopo il voto di Palazzo Madama, ha affermato ”Grazie ai senatori che hanno deciso liberamente“. Dunque, ha proseguito Salvini, ”tutto il governo era d’accordo, anche quel pezzo di governo dei Cinquestelle, da Conte a Di Maio, che dicono ‘non sapevamo niente, non eravamo d’accordo’. Ma come? Era nel programma comune, era nell’azione comune di governo, erano blocchi concordati per svegliare l’Europa. Io non ho cambiato idea rispetto all’anno scorso, qualcun altro sì, però così è andata”.
Salvini: “Preoccupato? No, ho fatto il mio dovere”
Comunque, ha poi proseguito Salvini, ”Oggi la Giunta del Senato ha detto ‘Salvini ha fatto il suo dovere’. Adesso la parola passa all’Aula, dove la maggioranza è in mano ai Gruppi Pd-Cinquestelle. Vedremo, non ero preoccupato stamattina, non sarò preoccupato tra qualche giorno quando si voterà in Aula, perché so che ho fatto il mio dovere”.
Italia viva: “Non c’è stata un’istruttoria seria”
Dal canto suo Francesco Bonifazi (Italia viva), capogruppo in Giunta per le autorizzazioni del Senato, ha poi commentato che “Italia Viva ha deciso di non partecipare al voto sulla vicenda Open Arms: ci rimettiamo dunque all’aula. Non c’è stata a nostro parere un’istruttoria seria, così come avevamo richiesto sia in questo caso che nella precedente vicenda Gregoretti: era necessario ricevere indicazioni sui rischi reali di terrorismo e sullo stato di salute riguardo alle imbarcazioni bloccate in mare dall’ex ministro dell’Interno, che non sono arrivate“.
Iv: “Troppi i dubbi, come l’avallo governativo”
Dunque, ha proseguito l’esponente renziano, ”La motivazione principale per cui Italia Viva decide di non partecipare al voto, risiede però nel fatto che, dal complesso della documentazione prodotta, non sembrerebbe emergere l’esclusiva riferibilità all’ex ministro dell’Interno dei fatti contestati. Diversamente – ha poi proseguito Bonifazi – pare che le determinazioni assunte da quest’ultimo abbiano sempre incontrato, direttamente o indirettamente, l’avallo governativo. Numerosi sono dunque i dubbi che ancora oggi residuano in riferimento al caso Open Arms. Sarebbe stato opportuno che tali incertezze venissero chiarite mediante un’attività istruttoria ulteriore“.
“Dunque, allo stato dell’arte, Italia Viva, coerentemente con le posizioni tenute nelle precedenti votazioni, ed in mancanza degli elementi istruttori richiesti, decide di non partecipare al voto”, conclude l’esponente di Iv.
Max