Il mondo del calcio si interroga sulla ripresa del campionato di Serie A e Serie B, per cui le date sono ormai limitate a due: 13 o 20 giugno, come ha confermato lo stesso ministro dello Sport Vincenzo Spadafora. Sotto la punta dell’iceberg si muove però un mondo che va a tastoni, inconsapevole del futuro che lo aspetta.
Doppi tamponi, screening, sanificazioni di ambienti e materiali. Continui controlli e regole che andranno di pari passo con le norme anti-contagio. Il protocollo d’intesa tra Lega e Governo ha portato all’imminente ok alla ripresa dei campionati di Serie A e Serie B. Ma gli altri campionati? E le scuole calcio? Soprattutto per quest’ultime il futuro è nebuloso. Difficile infatti credere che realtà del genere possano sopportare il peso (soprattutto economico) di un protocollo del genere.
Scuola calcio ok, ma niente colpi di testa
Quando riaprono le scuole calcio? La domanda è ricorrente, la risposta è arrivata dal presidente del Settore Giovanile Scolastico della FIGC Vito Tisci, che in un’intervista rilasciata all’emettente Telesveva ha cercato di fare chiarezza, alimentando allo stesso dubbi: “Tante scuole calcio mi hanno contattato in questi giorni riguardo a questo argomento – ha dichiarato Tisci- Il DPCM sancisce che a partire dal 25 maggio riaprono i centri sportivi mentre il Ministero dello Sport ha delineato le linee guida da seguire per fare pratica sportiva in questi centri”.
Questa la parte contestata al presidente Settore Giovanile della FIGC: “È doverosa una premessa fondamentale: sono consentiti gli allenamenti individuali evitando assembramenti e indossando guanti e mascherine, non si potrà fare la doccia e all’interno degli spogliatoi deve esserci materiale igienizzante e termoscanner per misurare la temperatura corporea. Infine, Le partitelle sono vietate. Per quanto riguarda il Settore Giovanile e Scolastico, ci sarà un comunicato per quanto riguarda l’attuazione delle linee guida mentre abbiamo chiesto al CTS un protocollo sanitario ad hoc per le scuole calcio. Capisco che i ragazzini hanno voglia di divertirsi e giocare ma il pallone non potrà essere toccato e le partite sono vietate”.
Allenamenti ok ma pallone vietato. È emerso questo dalle parole di Tisci, che ha poi corretto il tiro, in una diretta Facebook con la Cyros Scuola Calcio, in seguito alle critiche alle sue dichiarazioni in merito: “Nelle nostre linee guida potrebbe non esserci la specifica del pallone – ha spiegato – Ma non si potrà fare ad esempio, il colpo di testa. Il pallone, come tutte le attrezzature, dovrà essere sanificato ad ogni uso”.
Ancora istruzioni per l’uso per la riapertura delle scuole calcio: “Bisognerà sanificare tutti gli ambienti. Non si potranno usare gli spogliatoi. Ci vorrà un percorso di entrata ed uno di uscita. Dovrà essere presente un medico sul campo, regolarmente iscritto all’albo. Dovranno essere usati i dispositivi di sicurezza come guanti e mascherine all’arrivo nella struttura. Non si dovrà usare la mascherina in campo. Ci vorranno dei cestini esclusivamente per il fazzoletti usati. Dovranno esserci colonnine con i gel per igienizzare le mani. Non si potranno usare le pettorine”. Tante regole e il dubbio che poche realtà riusciranno a stare al passo con le nuove norme.