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Licenziamento coronavirus: perché le aziende possono licenziare finché non arriva il Decreto Rilancio

Il licenziamento è possibile in questa finestra di tempo fra Decreto Cura Italia e Decreto Rilancio. È questo l’incredibile paradosso in cui molti italiani possono cadere, dovuto al ritardo dell’entrata in vigore del nuovo decreto.

I licenziamenti erano stati vietati fino al 16 maggio dal decreto Cura Italia. Ma in questi giorni, le aziende possono tecnicamente licenziare i propri dipendenti per giustificato motivo oggettivo, per il ritardo della pubblicazione del Decreto Rilancio. E purtroppo lo stanno già facendo.

Decreto rilancio, divieto di licenziamento fino al 17 agosto, ma non c’è ancora la pubblicazione e le aziende possono licenziare

Il Decreto Rilancio proroga il divieto di licenziamento fino al 17 agosto, ma nonostante la firma appena apposta da Mattarella sul testo è importante sapere che questa finestra per i licenziamenti è rimasta pericolosamente aperta.

Il divieto, infatti, non è retroattivo. Questo vuol dire che in questa breve fascia gli imprenditori hanno potuto licenziare, e considerando le contingenze economiche sussiste la difficoltà oggettiva.

Altro aspetto oscuro del Decreto Rilancio, riguarda l’assenza di ammortizzatori sociali fino al 17 agosto. Prevista per 5 settimane solamente la Cassa Integrazione, in aggiunta alle 9 del Cura Italia, mentre altre 4 settimane si possono utilizzare a partire dal 1 settembre.