“Fino al 2 giugno 2020 sono vietati i trasferimenti e gli spostamenti, con mezzi di trasporto pubblici e privati, in una regione diversa rispetto a quella in cui attualmente ci si trova, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute; resta in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza”.
E’ uno dei passaggi relativi agli spostamenti che troveremo all’interno del decrete legge quadro dove, in tre articoli vengono spiegate le regole a cui le Regioni dovranno tenersi nell’ambito del contrasto al coronavirus.
Un decreto legge che, a quanto sembra, approderà di qui a qualche ora nel Cdm, che si appresta ad annunciare anche un nuovo Dpcm.
Spostamenti condizionati dal quadro epidemiologico
Dunque, come annunciato da lunedì 18 maggio saremo finalmente liberi di poterci muovere all’interno della nostra regione: “A partire dal 18 maggio 2020 – si legge infatti – gli spostamenti all’interno del territorio regionale non sono soggetti ad alcuna limitazione”. Fatto inteso, viene specificato, che tale possibilità è strettamente subordinata dalla situazione epidemiologica, per cui non sono esclusi per alcune regioni dei limiti, come segue l’articolo: ”relativamente a specifiche aree del territorio regionale, soggette a particolare aggravamento della situazione epidemiologica”.
Stesso concetto anche per il 3 giugno quando, se pure sarà possibile spostarsi da una regione all’altra, il via libera prevarrà comunque “in relazione a specifiche aree del territorio nazionale, secondo principi di adeguatezza e proporzionalità al rischio epidemiologico effettivamente presente in dette aree”.
Misure che ci accompagneranno fino al 31 luglio
Ricordiamo infine che dette misure ci accompagneranno fino al proclamato termine dello stato di emergenza, fissato per il prossimo 31 luglio. Stando a fonti di governo, al decreto dovrebbe seguire -probabilmente domani – anche il varo di un nuovo Dpcm.