La Fase 2 della lotta al coronavirus parte e porta con sé alcuni dubbi non del tutto risolti. Se a grandi linee è ben chiaro quello che è possibile fare a partire dal 4 maggio, permane ancora qualche quesito per le pratiche più specifiche, come ad esempio il bagno al mare. È innegabile che il sole, il caldo e le belle giornate possano spingere, chi abita vicino alla spiaggia, a farsi un tuffo in acqua. Ma è consentito farlo? E chi abita lontano dal mare?
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Proviamo a rispondere a queste domande, basandoci sulle indicazioni del nuovo decreto e le relative FAQ consultabili sul sito del Governo. Seppur non si faccia menzione specifica di questa attività nelle nuove risposte alle domandi frequenti, si può far riferimento alle FAQ del decreto precedente, che già consentiva il bagno al mare, al fiume o al lago purché questi fossero a 200 metri dalla propria abitazione e rispettando, ovviamente, le basilari norme di convivenza odierne.
Bagno al mare lontano da casa, si può?
Nel precedente decreto il bagno al mare, al fiume o al lago era considerato attività motoria. Tale definizione non è stata modificata nel nuovo dpcm che ha preso il via il 4 maggio, per cui rimane la possibilità di svolgere tali attività da soli e rispettando la distanza minima di un metro. E’ molto probabile che ogni regione regolamenterà in autonomia questo aspetto per evitare l’affollamento delle spiagge.
Facendo riferimento al nuovo decreto, infatti, sarebbe possibile per ognuno, ad oggi, recarsi in spiaggia e fare il bagno al mare, anche se lontano dalla propria abitazione perché considerata, appunto, attività motoria. “È consentito svolgere individualmente, ovvero con accompagnatore per i minori o le persone non completamente autosufficienti, attività sportiva o attività motoria – si legge nelle FAQ – purché comunque nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri per l’attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività”.