Non usa giri di parole Giovanni Rezza dell’Iss in merito a quello che potrebbe significare, allo stato attuale delle cose, una riapertura totale in termini di rischi per la salute dei cittadini e di nuova, forte ondata di contagi.
Rezza avverte tutti : “Se riapriamo tutto c’è il rischio catastrofe”. Queste le parole di Giovanni Rezza dell’Istituto Superiore di Sanità il quale ha spiegato come, per appunto, riaprire tutto e subito porterebbe al rischio di un rischio enorme per gli italiani.
Fase 2, Giovanni Rezza, Iss: se riapriamo tutto, si rischia la catastrofe. Cosa fare, e quando
Le parole di domenica sera di Conte hanno evidenziato come le decisioni prese in vista del 4 maggio avrebbero fatto arrabbiare molti, vogliosi di tornare a riaprire e magari a girare in totale libertà.
Il governo era certo che chiedere uno sforzo agli italiani avrebbe portato al rischio di essere attaccati da tante persone e categorie. L’attacco dei Vescovi, i quali sostengono sia un abuso il divieto di poter officiare le messe ne è un esempio, e proprio per questo il governo sta studiando un piano di riapertura di concerto con il comitato tecnico-scientifico e con la Cei (Conferenza Episcopale Italiana).
aggiornamento ore 1.11
Leggi anche: Compromessa la libertà di culto”, dura reazione della Cei. Il governo:Lavoriamo per Messe in sicurezza
A prendere le parti del governo vi è Giovanni Rezza, direttore del Dipartimento di Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità.
Ospite del programma di La7 ‘Omnibus‘, questo ha detto : “Se riapriamo tutto subito c’è un rischio catastrofe. Il nemico non sono gli interventi, ma il virus. Noi facciamo scenari e modelli matematici, da quelli peggiori ai migliori. Riaprendo tutto subito potremmo avere situazioni catastrofiche”.
aggiornamento ore 5.15
Fase 2, Giovanni Rezza: “Messe? Sì, non sono partite di calcio”
Rezza ha anche fatto chiarezza circa la fuoriuscita di voci relative ad un fantomatico piano segreto di riaperture: “Non mi risultano documenti segreti. Questo è un virus insidioso, ad ogni riapertura si associa un rischio”.
Ed è tornato a parlare della gravità della pandemia, unico vero dato oggettivo attorno a cui mettersi a discutere. “Non voglio fare facile retorica ma ricordiamoci le bare di Bergamo“. Dulcis in fundo, Rezza ha parlato della possibile riapertura delle chiese per la celebrazione delle funzioni: “la messa si può mettere in sicurezza e non è certo come andare allo stadio”.
Leggi anche: Chi può uscire il 4 maggio: fase 2, spostamenti, distanze di sicurezza
aggiornamento ore 10,42