Per tutta la giornata di ieri e nella notte, i Carabinieri della Compagnia Roma Centro hanno eseguito un capillare servizio di prevenzione finalizzato ad arginare eventuali fenomeni di illegalità diffusa. Un occhio particolare è stato riservato allarea della stazione Termini, dove i Carabinieri hanno eseguito due degli arresti: il primo a finire in manette è stato un cittadino romeno di 42 anni, domiciliato ad Aprilia, che è stato sorpreso mentre recuperava la strumentazione elettronica – composta da skimmer e microtelecamere apposta su uno sportello bancomat, necessaria a carpire i dati e i codici delle carte di pagamento. Poco dopo, i Carabinieri in servizio di Stazione Mobile in piazza dei Cinquecento hanno arrestato un cittadino bulgaro di 35 anni che aveva appena rubato capi di vestiario in un grande magazzino del Forum commerciale e denunciato a piede libero una donna moldava di 48 anni, incensurata, pizzicata in un altro esercizio commerciale a nascondere su di sé una confezione di profumo. Le altre 5 persone deferite allAutorità Giudiziaria, tutte di nazionalità romena, sono state riconosciute responsabili di inosservanza del foglio di via obbligatorio dal Comune di Roma a cui erano sottoposte. Altre due cittadine romene, entrambe 26enni e provenienti dal campo nomadi di via Casilina, sono state arrestate nella stazione Spagna della linea A della Metropolitana. Le ragazze avevano appena sfilato il portafogli dalle tasche di un turista, il quale, non accorgendosi di quanto accaduto, si è allontanata a bordo del convoglio.
Tre cittadini romeni, invece, sono stati arrestati dai Carabinieri subito dopo aver fatto razzie in alcuni negozi di via del Tritone, piazza Barberini e vicolo Sciarra. I ladri, di età compresa tra i 21 e i 40 anni, erano riusciti ad impossessarsi di prodotti cosmetici per 1.500 euro. In un pub di corso Vittorio Emanuele II, infine, un cittadino marocchino di 37 anni, dopo aver trascorso una serata di bagordi, ha tentato di pagare il conto utilizzando, in successione, 3 carte di credito, tutte intestate ad una cittadina canadese, delle quali non ha saputo giustificarne né il possesso, né la provenienza.
Gli arrestati sono stati trattenuti in caserma in attesa di essere sottoposti al rito direttissimo.