Fumare può ridurre il rischio di coronavirus, ha affermato un nuovo studio controverso. La ricerca, condotta presso l’ospedale Pitié-Salpêtrière di Parigi, suggerisce che una sostanza contenuta nel tabacco potrebbe impedire ai fumatori di contrarre il COVID-19.
Nello studio, il team ha esaminato 480 pazienti con coronavirus, 350 dei quali sono stati ricoverati in ospedale e 130 i cui sintomi erano abbastanza lievi da consentire loro di rimanere a casa.
Il sondaggio ha rivelato che tra quelli ricoverati in ospedale, il 4,4% erano fumatori giornalieri, mentre fra quelli inviati a casa, il tasso era del 5,3%. Tuttavia, nella popolazione francese, il tasso giornaliero di fumatori era del 25,4%.
Coronavirus, fumo di sigaretta: la nicotina aiuta contro il Covid-19? Cosa dice lo studio francese
I ricercatori hanno spiegato: “Il tasso degli attuali fumatori giornalieri era significativamente più basso nei pazienti ambulatoriali e ospedalieri COVID-19 rispetto a quello della popolazione generale francese. Il nostro studio trasversale su ambulatoriali e pazienti ricoverati in COVID-19 suggerisce fortemente che i fumatori quotidiani hanno una probabilità molto più bassa di sviluppare un’infezione SARS-CoV-2 sintomatica o grave rispetto alla popolazione generale.”
Mentre la ragione dei risultati non è chiara, il neurobiologo francese Jean-Pierre Changeux, che ha esaminato lo studio, suggerisce che la nicotina può impedire al virus di raggiungere le cellule del corpo.
I ricercatori insistono sul fatto che sia meglio non incoraggiare il pubblico a smettere di fumare e stanno invece pianificando di testare cerotti alla nicotina su pazienti con coronavirus e operatori sanitari. “Somministrazione di nicotina, ad esempio attraverso una via transcutanea – hanno specificato i ricercatori – può essere testato come terapia per sfruttare l’effetto protettivo del fumo contro l’infezione da SARS CoV2.”
Questo tuttavia non è il primo studio a segnalare un legame tra fumo e rischio ridotto di coronavirus. Il mese scorso, i ricercatori in Cina hanno scoperto che solo il 12,6% di 1.000 pazienti affetti da coronavirus erano fumatori, rispetto ai tassi pubblici di circa il 28%.
Tuttavia, i risultati vanno contro i precedenti consigli, che avvertivano che il fumo poteva effettivamente aumentare il rischio di coronavirus. I