“Non c’è tempo da perdere, l’unica preoccupazione dell’Oms è di salvare vite“. Non si è fatta attendere la replica del direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, dopo le critiche ricevute dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump riguardo al modo in cui è stata gestita l’emergenza.
La scelta di Trump di sospendere i finanziamenti all’Oms ha scatenato le critiche di Russia e Cina. “Questo è il segno di un approccio egoista delle autorità statunitensi a ciò che sta accadendo nel mondo”, ha dichiarato all’agenzia di stampa Tass il vice ministro degli Esteri russo Serghei Ryabkov. Sulla stessa lunghezza d’onda le dichiarazioni del portavoce del ministero degli Esteri cinese Zhao Lijian: “Bloccando i fondi all’Oms, gli Usa mineranno la sua capacità d’azione e la cooperazione globale nella lotta al Covid-19”.
Anche l’Alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri, Josep Borrell, ha espresso “profondo rammarico per la decisione degli Stati Uniti di sospendere i finanziamenti all’Oms in un momento in cui i suoi sforzi sono necessari per contenere la pandemia”.
C’è da aggiungere però che la decisione statunitense di sospendere i finanziamenti, paradossale nel bel mezzo di una pandemia, è nata anche dall’incapacità di previsione e programmazione dell’Organizzazione, non sempre, soprattutto nella fase iniziale, rivelatasi all’altezza della situazione. Ma queste sono considerazioni che, a fronte di un’emergenza sanitaria globale, dovrebbero essere valutate ex post, e non per scopi politici in particolare da chi, come Trump, non si è distinto per la particolare velocità con cui ha gestito la crisi.
Mario Bonito