Mercoledì primo aprile è morto il grande pianista Jazz Ellis Marsalis Jr per una polmonite causata dal coronavirus. Immenso musicista, icona e patriarca del modern jazz, lascia un’importante eredità culturale. Aveva 85 anni.
“Mio padre è stato un grande musicista e maestro, ma un padre ancora più grande”, ha detto in una nota sul suo sito web il figlio Branford, noto sassofonista jazz e primo dei sei figli del pianista di New Orleans.
Anche altri tre figli hanno seguito le orme del padre: Wynton è trombettista e direttore artistico del jazz al Lincoln Center di New York. Delfeayo, trombonista e produttore discografico e Jason, il più giovane, percussionista.
Ellis Marsalis, nato e cresciuto a New Orleans, in Louisiana, patria del jazz, ha conosciuto la notorietà dei riflettori solo quando i figli sono diventati famosi. Ha collaborato con David Newman, Eddie Harris, Marcus Roberts e Courtney Pine e suonato affianco ad alcuni dei jazzisti più noti, Cannonball e Nat Adderley e Al Hirt.
Oltre a suonare la sua grande passione era insegnare la musica ai ragazzi del Center for the Creative Arts di New Orleans. “Era come un allenatore del jazz” ha detto Nick Spitzer, conduttore radiofonico e professore di antropologia all’Università di Toulaine, ricordandolo come “un modernista in una città di tradizionalisti”.
Anche la sindaca di New Orleans, LaToya Cantrell, ha voluto ricordarlo con un tweet: “Ellis era una leggenda. Le parole non sono sufficienti per descrivere l’arte, la gioia e la meraviglia che ha mostrato al mondo”.
Nel 2007 la città ha intitolato a suo nome l’Ellis Marsalis Center for Music e nel 2008 è entrato a far parte della Louisiana Hall of Fame.
Mario Bonito