“Non siamo qui per ridurre gli spread, non è compito nostro”. Basta da sola questa frase per spiegare la posizione assunta dalla Bce in merito a questo drammatico momento di emergenza sanitaria.
A ribadirlo, con particolare durezza (è finita l’era Draghi!), la presidente Christine Lagarde che, come vedremo, pur riconoscendo che l’epidemia di coronavirus “è un grave choc per l’economia europea che richiede da parte dei governi una risposta fiscale ambiziosa e coordinata per sostenere le imprese e i lavoratori a rischio”, in sostanza poi come vedrremo, la Bce al momento non intenzionata a far granché. Forse ‘il dovuto’.
“Non è la Bce a dover rispondere all’emergenza”
Non a caso infatti, la Lagarde ha tenuto a ribadire che “Nessuno dovrebbe attendersi che nessuna banca centrale fornisca la prima risposta all’emergenza coronavirus. Noi stiamo facendo la nostra parte davanti ai rischi di liquidità o rallentamento flussi di credito” ma, ha tenuto a precisare, “la risposta deve essere prima di tutto e soprattutto fiscale (fiscal first e foremost). Ed in tal senso la Bce è “preoccupata soprattutto dalla condiscendenza e dalla lentezza dimostrata da alcuni governi. Spero che il prossimo ha quindi auspicato la presidente – Eurogruppo sarà decisivo nel definire le mosse e le risposte”. Del resto, ha aggiunto, “La Bce è pronta ad adeguare tutti gli strumenti a propria disposizioni per raggiungere gli obiettivi di inflazione ma, soprattutto osserva un notevole peggioramento nell’outlook a breve termine“.
Altro che Federal Reserve e dalla Bank of England
Ad ogni modo come dicevamo in termini di ‘fatti concreti’, poi il Consiglio Direttivo della Bce – anche in virtù dello stop ai voli decretato da Trump verso la Ue – ha letteralmente spiazzato i mercati annunciando di voler mantener i tassi fermi. Una decisione totalmente inversa a quella decisa dalla Federal Reserve e dalla Bank of England. Il ‘contentino’ è un pacchetto ‘globale’ di misure espressamente rivolte all’economia dell’Eurozona.
Da giugno le aste per ‘rinforzare’ le banche
Nello specifico poi la presidente della Bce ha anticipato l’arrivo di aste per assicurare liquidità nel sistema bancario “anche se non si registrano tensioni sui mercati o carenze nel sistema bancario”. Ad ogni modo, ha spiegato ancora la Lagarde, per le aste che arriveranno fra il prossimo giugno e quello del 2021, varranno condizioni “notevolmente più favorevoli con un tasso di 25 punti inferiore a quello applicato sulle operazioni di rifinanziamento della Bce”. Da sottolineare infine che l’Eurotower ‘ha annunciato un pacchetto temporaneo e supplementare di acquisti da 120 miliardi di euro fino alla fine del 2020’.
Max