L’immagine ha fatto il giro del mondo: un ragazzo suona il pianoforte. Intorno ci sono solo macerie e disperazione. Il cielo è grigio, i palazzi anche. Un sorriso illumina il mondo invaso dalle bombe. È quello di Aeham Ahmad, che suona il piano ed è felice anche se ha affrontato il dramma della guerra.
È nato in Siria, ha visto l’inferno. La ragazza è stata uccisa davanti a lui quando è scoppiata la guerra civile siriana, lui è stato ferito nel fisico ma è andato avanti lo stesso. Più forte delle bombe. La sua musica è sovrastata dal rumore dei proiettili, ma le sue dita sono una speranza pe l’intera umanità. Aeham Ahmad suona a Sanremo con Elodie nella terza serata di Sanremo 2020.
Aeham Ahmad si racconta
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Aeham Ahmad è nato in un campo profughi a Damasco, ha 32 anni. Al Corriere della Sera, lo scorso novembre, ha raccontato la sua vita: “Chi nasce lì, nasce da rifugiato, senza nessuna cittadinanza, né palestinese, né siriana”.
Continua il suo racconto: “Mio papà fin da piccolo mi ripeteva che dovevo imparare a suonare il piano, mi pareva assurdo, in quella situazione, in un campo di rifugiati grande come una città di 700 mila abitanti. Mi chiedevo che significato potessero avere Mozart, Beethoven, Cajkovskij… A me non piaceva suonare, fino ai miei 16 anni abbiamo combattuto, lui spingeva, io frenavo. Alla fine ho capito che avevo in mano gli strumenti per cambiare la mia vita, come succede a chi studia medicina o legge”, raccontava Aeham Ahmad.