“Oggi l’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico di Bari ha segnalato agli organi competenti un caso di sospetta infezione da coronavirus 2019-nCov. Sono state adottate tutte le procedure di prevenzione previste. La paziente si trova attualmente in isolamento respiratorio e da contatto presso il reparto di malattie infettive e sta ricevendo le cure necessarie“.
Come già anticipato dai nostri virologi, vista ‘l’estrema facilità’ con la quale questo terribile coronavirus si trasmette da uomo a uomo, che giungesse quanto prima anche in Europa era da metterlo in conto. Ciò che in realtà impressiona, e tanto, è che nemmeno a 24 ore da queste dichiarazioni, dobbiamo ‘già’ lanciare l’ingresso del coronavirus nel nostro Paese.
Nello specifico, come si legge nel comunicato stampa pubblicato in apertura, il primo caso italiano sarebbe stato registrato a Bari, dove una donna (ma non è stato confermato), è stata ricoverato al locale Policlinico e, hanno spiegato i medici, si stanno attendendo proprio in queste ore “gli esiti degli esami diagnostici per la conferma dell’avvenuto contagio”.
Arriva un apposito test diagnostico dalla Cina
Nel nostro Paese è previsto l’arrivo di un apposito test diagnostico, in grado di accelerare l’individuazione dell’avvenuto contagio. Stamane ad esempio brividi per un volo atterrato al Leonardo da Vinci di Roma proveniente proprio dall’area cinese minata dai contagi. Gli accurati controlli hanno dato il via libera allo sbarco.
Nel frattempo in tutto il mondo, aeroporti europei in primis, sono scattati accurati controlli per ogni volo proveniente dalla Cina dove, ricordiamo, il virus si è diffuso dall’area metropolitana di Wuhan.
In Scozia sono stati ricoverati 4 cittadini cinesi
Ma vediamo la situazione generale al momento. A Edimburgo, in Scozia, il capo del reparto di malattie infettive dell’Università cittadina, professor Jurgen Haas, ha reso noto che sono stati riscontrati 3 casi nella sua città ed uno a Glasgow. Si tratta di pazienti giunti in volo proprio dalla città di Wuhan.
Affermando che il suo paese è in grado di “avere una diagnosi molto rapida” del virus in questione, Agnes Buzyn, ministra della Salute francese, ha ribadito che attualmente non state censite persone contagiate, e che due sospetti – sottoposti a severi controlli – hanno dato invece risultati negativi.
Un contagio anche in Arabia Saudita
“Un centinaio di infermiere indiane, per lo più del Kerala, che lavorano all’Al-Hayat Hospital (nella città saudita di Khamis Mushait) si sono sottoposte ai controlli e solo una è stata contagiata dal coronavirus. L’infermiera contagiata viene assistita all’Aseer National Hospital e si sta riprendendo“. Così, via Twitter, V. Muraleedharan, sottosegretario agli Esteri indiano, dopo essere stato avvertito che un’infermiera indiana interna ad un ospedale dell’Arabia Saudita, sarebbe risultata positiva ai test.
Un 23enne di Wuhan guarito dal coronavirus
L’allarme, quello vero, è nell’Asia dove per esempio a Singapore, un cittadino cinese è risultato positivo. Così come in Vietnam, a Ho Chi Minh City dove, proveniente proprio da Wuhan, un padre ha anche contagiato il figlio. Nel frattempo in Cina, fuori della provincia di Hubei (da dove è iniziato tutto), c’è stato il primo decesso non nella città di Wuhan, dove si è scatenato il focolaio.
C’è però anche da sottolineare che proprio a Wuhan (dove le scuole e molti uffici pubblici sono stati precauzionalmente chiusi), il 23enne in cui era stato isolato il coronavirus (primo caso), nel frattempo è completamente guarito dopo un difficile periodo di quarantena.
Max