Lo pensano la stragrande maggioranza degli italiani i quali, è cosa nota, se palesano pareri o idea discordanti con il potere di turno, non hanno la minima possibilità (se non attraverso i social, comunque ‘debitamente monitorati’), di poter ascoltarla sui mezzi di comunicazione. Così stavolta se ne è fatto carico Giorgia Meloni, commentando i 20 anni della morte di Bettino Craxi: “Di lui voglio ricordare la visione strategica che rese l’Italia protagonista nel Mediterraneo consentendoci di ritagliarci un ruolo non secondario. A confronto del governicchio attuale il Craxi di Sigonella era un gigante“.
“Non gli perdonarono la condanna del Comunismo”
Poi la leader di Fratelli d’Italia si è lasciata andare ad un’attenta disanima dei fatti di allora: “Il sistema politico italiano durante la prima repubblica ha toccato livelli di corruzione sistematica che Craxi ha avuto il coraggio di ammettere. Non giustifico quel modello – ha aggiunto la Meloni – ma certamente all’epoca si usarono 2 pesi e 2 misure. Furono colpiti pezzi di sistema e scagionati altri a fini politici. Il Msi fu l’unico partito ad essere immune al sistema delle tangenti che finanziarono il Psi di Craxi quanto il Pci e la Dc. A Craxi – ha quindi concluso – non perdonarono la condanna del Comunismo avvenuta a sinistra in tempi non sospetti“.
Max