Il talento e un ostacolo difficile da superare li accomuna. Zaniolo ha dovuto fare i conti con la sfortuna quando la sua classe era in rampa di lancio, pronta ad abbagliare tutti. Una serpentina a centrocampo, tipica della sua voglia di stupire, poi la caduta e le lacrime. Le mani sul ginocchio e poi sul viso, a nascondere buio e dolore.
Nicolò aveva già capito, i successivi test hanno confermato quanto si temeva: rottura del legamento crociato, una diagnosi che spaventa, soprattutto a 20 anni, quando si ha la sensazione di avere il mondo in mano e niente che possa fermarti. Il talento della Roma è però uno che non si arrende, lo ha subito reso noto con un messaggio su Instagram: “Tornerò più forte di prima, ve lo giuro”. Speranza condivisa, anche da chi ha dovuto passare lo stesso inferno, come Roberto Baggio, che in un’intervista al Corriere dello Sport ha rivissuto il suo calvario.
Baggio: “Ci vuole volontà”
L’ex fuoriclasse di Inter, Juve, Fiorentina e Brescia ha parlato dei suoi numerosi infortuni, che hanno frenato la sua ascesa ma non impedito il suo talento: “La volontà, è la forza di volontà che in casi come questo fa la differenza. Certo, il passaggio-chiave è un intervento fatto bene, risolutivo”, ha ribadito Baggio al Corriere dello Sport.
Il Divin Codino ha poi ricordato: “Ho letto che Zaniolo è stato operato anche al menisco, io quel problema non lo ebbi, i menischi li avevo finiti tutti qualche anno prima. Come Nicolò avevo un obiettivo a breve, io il Mondiale, lui ha l’Europeo. Ce la misi tutta, feci gli straordinari e in Giappone andai tante volte. La notte, in sogno…”, ha concluso Baggio, che ancora oggi fa i conti con quel dolore.