Le prosciugano il conto milionario, vendono appartamenti vicino alla metro Cavour e una palazzina a Monteverde, riscuotono a nome della donna gli affitti di cinque negozi in via Nazionale. E poi un trust per intestarsi in modo fittizio diversi locali di una delle più importanti vie della capitale.
Questo quanto operato da una badante, sua figlia ed il figlio di una precedente domestica ai danni di una anziana signora di Roma, ricca novantenne. A capire cosa stava succedendo stata una vicina di casa che, approfittando dellassenza della badante, aveva organizzato un controllo con la presenza di un avvocato e di un medico. Oltre a scoprire che lanziana donna aveva problemi di demenza senile, pensava nel 2006 che il Papa fosse Pio VI, sono emerse anche condizioni di forte indigenza ben distanti dal benessere in cui la donna avrebbe potuto vivere grazie al suo status sociale ed economico. Stranamente, mentre il patrimonio dellanziana signora si volatilizzava quello della sua badante cresceva a dismisura. Dal conto della povera malcapitata risultavano infatti essere spariti due milioni di euro. Inoltre risultava essere stata venduta una palazzina in via Aurelio Saffi a tre milioni di euro e poi altri appartamenti. Per non parlare di un fondo fiduciario con dentro 5 locali di via Nazionale che era riconducibile proprio ai tre imputati.