L’Iran ha risposto nella notte all’assassinio del generale Qassem Soleimani attaccando due basi Usa in Iraq. Un attacco missilistico che ha portato alla morte più di 80 persone e ferendone circa 200. Un’ operazione militare che potrebbe segnare l’inizio di una sanguinosa guerra in Medio Oriente. Scenario reso ancora più probabile dalle parole del leader iraniano Ali Khamenei che ha minacciato operazioni ancora è più pesanti in caso di risposta da parte degli Stati Uniti.
Una situazione delicata che rischia di coinvolgere il mondo intero. Per questo anche il ministro degli esteri italiano Luigi Di Maio ha commentato l’accaduto attraverso la sua pagina Facebook invitando alla moderazione e al dialogo entrambe le parti, per evitare un ulteriore guerra che “spingerà la proliferazione di cellule terroristiche e di nuovi flussi migratori”.
Basi Usa attaccate il commento di Di Maio
Questo il messaggio di Di Maio pubblicato sua a pagina Facebook: “È accaduto quello che temevamo. L’Iran ha risposto al raid Usa lanciando decine di missili contro le basi militari di Ayn al-Asad e di Erbil in Iraq. Entrambe ospitano personale della coalizione internazionale anti-Isis, di cui fa parte anche l’Italia. Seguiamo con particolare preoccupazione gli ultimi sviluppi e condanniamo l’attacco da parte di Teheran. Si tratta di un atto grave che accresce la tensione in un contesto già critico e molto delicato. In queste ore difficili esprimo a nome del governo anche tutta la mia vicinanza ai nostri militari e li ringrazio”.
Continua il ministro degli esteri italiano: “Purtroppo è la storia che si ripete. Invitiamo entrambe le parti alla moderazione e alla responsabilità. La regione vive una instabilità da decenni, una nuova guerra spingerà la proliferazione di cellule terroristiche e di nuovi flussi migratori. Non è più accettabile tutto questo. Si apprenda dagli errori del passato e si torni al dialogo. Intanto dopo il vertice di ieri a Bruxelles e la mia visita in Turchia, oggi sono in viaggio verso Il Cairo, per discutere ancora di Libia e della situazione in corso. Questa sera sarò ad Algeri”
“L’Ue non può restare immobile, l’Ue non può mostrarsi divisa ma deve parlare con una sola voce. E a proposito di quanto riportato da alcuni organi di stampa, in sede europea non si è mai parlato di riattivare Sophia, al contrario. Pensiamo invece che servano misure serie per attivare e soprattutto far rispettare un embargo complessivo via terra, via aerea e via mare nel Mediterraneo. Bisogna smetterla di vendere armi, bisogna fermare ogni interferenza esterna in Libia”, conclude Di Maio.