Spedizione punitiva a Capodanno: litigano durante il veglione con un ragazzo emiliano, poi lo aspettano in strada per prenderlo a calci e pugni.
Due fratelli di 27 e 33 anni, cittadini albanesi incensurati, sono stati arrestati dai Carabinieri della Stazione Roma piazza Farnese con l’accusa di lesioni personali aggravate.
La notte di Capodanno, i fratelli erano in un locale di via Arenula dove stavano partecipando al veglione insieme ad altre decine di persone quando, per futili motivi, hanno iniziato una lite verbale con un ragazzo di 32 anni della provincia di Reggio Emilia.
Sedati gli animi nel locale, tutto sembrava fosse rientrato nella norma, ma i cittadini albanesi avevano ben altri piani: intorno alle 6 del mattino, infatti, hanno atteso che il loro contendente uscisse dal locale a festa conclusa e lo hanno aggredito in strada a calci e pugni, decisi a “vendicare” l’affronto subìto durante il veglione.
La violenta colluttazione è stata segnalata da alcuni passanti al “112” e immediato è stato l’intervento dei Carabinieri della vicina Stazione Roma piazza Farnese che hanno fermato tutti i soggetti interessati.
I protagonisti della zuffa sono stati tutti portati in ospedale: l’emiliano 32enne all’ospedale “Fatebenefratelli”, dove è stato diagnosticato affetto da frattura delle ossa del naso e una serie di contusioni sul corpo. Ne avrà per 25 giorni.
I cittadini albanesi, autori del pestaggio, a loro volta, sono stati portati al “Santo Spirito”: il 33enne è stato dimesso dopo una consulenza maxillofacciale, mentre il fratello minore è ha ottenuto una prognosi di 8 giorni.
Rintracciati alcuni testimoni presenti ai fatti sia all’interno che all’esterno del locale, i Carabinieri sono riusciti a ricostruire l’accaduto, che inizialmente poteva apparire una rissa, ma che, successivamente, si è rivelata essere una spedizione punitiva orchestrata dai fratelli albanesi nei confronti della vittima.
Per questo motivo, i due sono stati arrestati: il maggiore, dopo essere stato piantonato in ospedale, ha raggiunto il minore in caserma, dove sono stati trattenuti in attesa del rito direttissimo.