L’ok dalla Camera suona come un messaggio di ottimismo. Per la
scuola, c’è aria di concorsi rinnovati e più accessibili: infatti arrivano più posti grazie a Quota 100. Ma cosa cambia? Cosa c’è da aspettarsi, da fare, e quando saranno disponibili questi posti?
Ecco tutto ciò che è dato sapere sul tema, e le indicazioni preziose che possono seguire tutti coloro i quali sognano un posto di lavoro nuovo di zecca.
Concorsi scuola, più posti di lavoro grazie a Quota 100: quando, come partecipare, bandi, iscrizione, indicazioni e consigli
Importanti concorsi nella scuola e novità in divenire. Ecco l’ok dalla Camera al decreto legge in materia di inserimento di nuovo personale scolastico e dipendenti negli enti di ricerca. Il testo ora andrà al vaglio dell’esame del Senato, ma già presenta interessanti novità.
In particolare un concorso ordinario e uno straordinario per l’assunzione di quasi 50 mila docenti, un nuovo concorso per gli insegnanti di religione cattolica dopo 15 anni dall’ultimo, e ancora la riapertura delle graduatorie di terza fascia, senza dimenticare altri passaggi chiave.
Quali? Quello, ad esempio relativo alla esclusione della rilevazione delle impronte per certificare la presenza dei presidi e del personale ausiliario.
Lorenzo Fioramonti, ministro dell’Istruzione e dell’Università, ha parlato nel merito in questi termini: “Dopo anni di disinteresse torniamo a mettere al centro la scuola, l’università e la ricerca, garantendo la continuità didattica, velocizzando il reclutamento di docenti e ricercatori, abbattendo il precariato, sburocratizzando il settore e rafforzando l’inclusione”.
In arrivo, dunque, nuovi concorsi e modalità più chiare di accesso con indicazioni precise anche sulle graduatorie.
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Concorsi scuola, più posti di lavoro grazie a Quota 100: ecco i nuovi concorsi aperti
Viene aumentata la fascia di chi potrà prendere parte al concorso straordinario per l’assunzione di 24.000 insegnanti. Possono candidarsi sia i docenti che abbiano maturato servizio nei percorsi di Istruzione e formazione professionale (IeFP), sia chi abbia effettuato una delle tre annualità richieste dall’anno scolastico 2008/2009, così come anche coloro i quali siano nell’anno in corso la terza annualità di servizio.
In più, ecco l’inserimento del coding tra le modalità didattiche da ottenere nell’ambito dei crediti formativi o durante il periodo di formazione e prova legato al concorso.
In più, saranno riaperte le graduatorie di terza fascia con proroga fino all’anno scolastico 2022/2023. Oltre al concorso straordinario, ne sarà bandito uno ordinario.
Quanto alle graduatorie? Arriva una mobilità volontaria per quei docenti presenti nelle Graduatorie di Merito degli ultimi concorsi. In pratica, secondo la nuova modalità, essi potranno spostarsi (in coda a chi è già in quella regione) in regioni dove c’è possibilità di essere assunti in tempi più stretti.
Le graduatorie di istituto diventano graduatorie provinciali e i soggetti inseriti dovranno comunicare un massimo di 20 scuole.
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Ci sono novità anche in merito ai dirigenti scolastici. Viene abolita la norma che prevedeva l’obbligo di rilevare, con impronte biometriche, la presenza dei dirigenti e del personale Ata.
E poi, occhio: verranno assunti 146 ispettori mentre, al contempo, viene ridisegnata la procedura di internalizzazione dei servizi di pulizia: per gli ex Lsu, si stabilisce una proroga tecnica di due mesi per consentirne la stabilizzazione.
E ancora: dopo ben quindici anni dal precedente, arriva un concorso per insegnanti di religione cattolica; la quota, riservata al personale in servizio da più di tre anni, è del 50%.
Le novità sono dovute alle trasformazioni introdotte da Quota 100. Si stima infatti di poter ricollocare oltre 9.000 cattedre dai pensionamenti generati con quota 100, dando più insegnanti stabili al sistema. Sono cattedre che andranno a docenti che si trovano nelle graduatorie a esaurimento, vincitori e idonei di concorso.
“Il ‘decreto scuola’ presto sarà legge. A dimostrazione del fatto che questo Governo mantiene gli impegni presi e lavora, con determinazione, per dare risposte al mondo della scuola, dell’università e della ricerca”, ha detto la viceministra dell’Istruzione Anna Ascani. “Con questo provvedimento cerchiamo di fare ordine nel sistema di istruzione, dando risposte a tante categorie di precari, ma, soprattutto, mettendo al centro il buon funzionamento della scuola”, chiarisce la sottosegretaria all’Istruzione, Lucia Azzolina (M5S).