Tre assist, un gol, una prestazione mostruosa. Radja Nainggolan ha steso la Fiorentina e si è confermato acquisto fondamentale per il Cagliari dei miracoli. La squadra di Maran è al terzo posto a pari merito con la Lazio, una posizione impensabile ad inizio anno. Una scalata resa possibile da un’idea di gioco precisa e da elementi di talento indiscutibile.
Tra questi spicca senza dubbio Nainggolan, che contro i viola si è dimostrato leader tecnico della squadra. Il belga ha analizzato il suo momento alla Gazzetta dello Sport, partendo dall’Inter, che forse ora lo sta rimpiangendo dopo averlo lasciato partire senza troppi freni in estate.
“Io capitano? Cerco di dare l’esempio”
Il Nija ha parlato del possibile rimpianto nerazzurro: “Io all’Inter ci potevo stare tranquillamente. Bisogna fare una domanda ai loro dirigenti: mi rimpiangono o no? Dovete chiederlo a loro… Capitano? È una decisione del presidente, lo disse quando arrivai. Ma non ho bisogno della fascia per sentirmi leader. Certo, mi rendo conto che se faccio una corsa i compagni mi seguono. Cerco di dare l’esempio, degli input ai ragazzi. Ma qui ci stiamo dando tutti una mano: io a loro, loro a me. Non mi aspettavo neppure io di essere lassù. Pensavo che 24 punti li avremmo avuti a marzo”.
Sul super gol contro la Fiorentina: “Sono contento del gol che ho fatto. Ogni tanto provo il tiro, poi c’è pure uno schema per farmi segnare su corner… Difesa? Sta venendo fuori il valore di certi giocatori che, invece, sono davvero forti. Perché si parla ancora troppo poco di uno come Pisacane o di uno come Klavan. I ragazzi sono tutti positivi. Futuro? Se resterò a Cagliari a giugno 2020? Non ci sto pensando, ma sono felice di quel che i tifosi fanno per noi”, ha consultato il belga.