Home POLITICA Nicola Zingaretti: “Pronti alla sfida”. Poi l’appello a Renzi: “Aiutaci”

Nicola Zingaretti: “Pronti alla sfida”. Poi l’appello a Renzi: “Aiutaci”

A dispetto degli evidenti problemi che da mesi attanagliano il partito che rappresenta,  appresa la dichiarazione di Salvini da Pescara, Nicola Zingaretti gongola come fosse scontato il rilancio politico del Pd:

Siamo pronti alla sfida. Nelle prossime elezioni non si deciderà solo quale governo ma anche il destino della nostra democrazia, della collocazione internazionale del nostro Paese”. Il segretario picchia sulla tastiera con l’entusiasmo di un adolescente innamorato, ed affida a Facebook  le sue speranze, come dimenticando l’ingarbugliata matassa di correnti che da tempo, come una sorta di ragnatela, hanno praticamente immobilizzato ogni attività in seno al Nazareno: “Il Pd chiama a raccolta tutte le forze che intendono fermare idee e personaggi pericolosi. Da subito tutti al lavoro, insieme, per fare vincere l’Italia migliore”.

Avvicinato poi dai microfoni de La7, mentre, attraversando gli stand della Festa dell’Unità di Villalunga, dispensa sorrisi a chiunque, Zingaretti mostra ancora più sicurezza:  “Lo avevo detto 10 giorni fa, il governo gialloverde ha fallito il suo esperimento e ha fallito nelle politiche e nei risultati. Avevano promesso la rivoluzione e hanno combinato un disastro. Ora si aprano le urne. Sta finendo un incubo, il tentativo di cambiamento promesso dai gialloverdi ha naufragato. E’ giunto il tempo che il Pd faccia al Paese la sua proposta e dia agli italiani un’alternativa. Io sono ottimista”.

Quindi l’inevitabile stoccata:  “Salvini fa lo sbruffone, è  gravissimo che un ministro dell’Interno chiamato a riferire in Parlamento sulla vicenda dei fondi russi si rifiuti di farlo. La nostra non è una condanna ma una richiesta a riferire”, afferma il segretario dem, ribadendo che il leader leghista “ha paura di dire quello che sa e ha troppe ombre. La mozione di sfiducia del Pd è superata con la crisi, ma rimangono le ombre. Non mi preoccupa che vada in spiaggia con la pancia di fuori ma la sua inattendibilità. Combattiamo per voltare pagina. Lo scorso 4 marzo la sfida elettorale si era divisa su tre poli, alle prossime elezioni invece la sfida netta sarà tra Pd e Lega. E il Paese non può cadere nelle mani di Salvini. L’unica forza politica è il Pd e so che tutti i dirigenti del partito si metteranno al servizio della causa“.

Inevitabile la domanda che, per un attimo, regala a Zingaretti un brivido di vivida emozione:  “Io il futuro candidato premier del Pd? Lo decideremo insieme chi sarà l’uomo o la donna più credibile per sconfiggere Salvini. Il nuovo fronte democratico sarà fatto delle realtà civiche che ci hanno fatto vincere in tanti Comuni. Si riparte da lì su temi come la scuola la sanità il lavoro e gli investimenti“.

Zingaretti: Renzi aiutaci a vincere

Quindi, un po’ ‘per dovere’ (perché Matteo all’interno del Pd conta ancora, e pure tanto), ed anche per iniziare a dare al Paese un’immagine di ritrovata intesa – ma Calenda pochi giorni fa ha affermato esattamente il contrario – davanti ai compagni di Reggio Emilia Nicola Zingaretti  tende la mano verso Renzi: “Dico a Matteo: aiuta, dai una mano. E’ legittimo che fai politica, sei una risorsa e aiutaci a vincere le elezioni al prossimo appuntamento elettorale, perché abbiamo il dovere di non permettere mai più che quelli che hanno vinto il 4 marzo tornino al governo, abbiamo il dovere di lasciare ai nostri figli e nipoti un paese migliore”. Sicuramente Renzi  condividerà l’invito, sarà poi interessante capire – salvo l’eventuale ‘lavorone’ nell’ombra del solito Orfini – il prezzo che Zingaretti dovrà pagare…

Max