Probabilmente se lo aspettava, e forse proprio per questo negli ultimi giorni andava dritto a testa bassa sulla ‘sua’ strada. Ma l’uscita di Salvini lo ha comunque spiazzato e, davanti ai microfoni, il vicepremier Luigi Di Maio va subito dritto al sodo, replicando ancora una volta cosa si stava per fare, e ‘denunciando’ cosa non ‘volevano’ fare.
“Stavamo per togliere le concessioni autostradali ai Benetton, e la Lega si è opposta, poi tutti a commemorare le vittime del Ponte. A settembre c’è una riforma fondamentale, che riguarda il taglio definitivo di 345 parlamentari: mandiamo a casa i vecchi politicanti. Se riapriamo le Camere per la parlamentarizzazione, a questo punto cogliamo l’opportunità di anticipare anche il voto di questa riforma, votiamola subito e poi ridiamo la parola agli italiani. Il mio è un appello a tutte le forze politiche in Parlamento: votiamo il taglio di 345 poltrone e poi voto”.
Di Maio: Siamo pronti, la poltrona non ci interessa
Poi il leader Pentastellato conferma ciò che sapeva essere nell’aria già da settimane, e rispetto all’ipotesi di tornare alla urne non si trovare impreparato: “Noi siamo pronti, della poltrona non ci interessa nulla e non ci è mai interessato nulla, ma una cosa è certa: quando prendi in giro il Paese e i cittadini prima o poi ti torna contro. Prima o poi ne paghi le conseguenze”.
Infine sul premier: “Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte si presenta al Parlamento e presentandosi al Parlamento chiede la fiducia al Parlamento. E’ un atto di trasparenza giusto, una procedura parlamentare che permetterà ai cittadini di capire anche le motivazioni per cui si vuole fare cadere il Governo”.
Max