Ai più non era noto come avrebbe invece meritato. Eppure Paolo Giaccio, grande critico musicale e geniale autore televisivo, ha il merito di aver ‘sdoganato’ la musica pop al di fuori dai circuiti patinati delle riviste specializzate, o ad appannaggio di poche radio private.
Era l’8 dicembre del 1976 quando, mentre le televisioni viravano dal bianco e nero al colore, Giaccio riuscì ad imporsi ‘regalando’ ai giovani il programma serale di Raidue ‘Odeon. Tutto quanto fa spettacolo‘. Scritto insieme ad autori del calibro di Emilio Ravel, Brando Giordani, Enrico Messina, ed Andrea Barbato (altri tempi, altra cultura!), il programma era già ammagliante dalla sigla suonata dal grande Keith Emerson (‘Honky Tonk Train Blues‘), fino a quel momento stra-famoso come uno dei più grandi tastieristi del rock-sinfonico (mitiche le sue ‘battaglie’ contro Rick Wakeman degli Yes), grazie al trio con Lake e Palmer. Finalmente nelle case degli italiani, dei ‘giovani’ italiani, arrivavano notizie sui loro beniamini musicali da tutto il mondo.
Un’esperienza felicissima che qualche anno dopo Giaccio, rielaborandola in ‘Mister Fantasy‘, affidò all’allora giovanissimo ed ammiccante Carlo Massarini, affiancato – soprattutto per la musica italiana – da Mario Luzzatto Fegiz. Tra il 1981 ed il 1984 ‘Mister Fantasy’ contribuì enormemente alla promozione discografica. Ad esempio grazie ai videoclip, e ne giovarono i Duran Duran i quali, grazie proprio al video di ‘Save a prayer‘, Massarini si dichiarò definendoli ‘la band dei miei sogni’.
Un uomo pratico e cortese, Giaccio (classe 1950), ha insomma avuto il merito di dare spazio e voce alla musica quando, a parte la domenica a Discoring, in televisone se ne vedeva davvero poca. Entrato in Rai giovanissimo, poi divenuto capostruttura di Raiuno, divenne un autorevole critico grazie a Renzo Arbore che lo accolse nella radio e gli diede addirittura la conduzione di ‘Per voi giovani‘. Un debutto che segnò positivamente Giaccio, da allora sempre in prima linea a favore della musica…
Max