Nel giugno 2019 si sono registrati probabilmente i migliori risultati degli ultimi anni per ciò che concerne i tassi sui mutui: è infatti nettamente calato il costo complessivo dell’operazione di mutuo sia a tasso fisso che a tasso variabile.
Ricordiamo che con il termine mutuo si intende quella particolare tipologia di finanziamento, che spesso è utilizzata anche dai giovani per l’acquisto della prima casa o per la ristrutturazione della propria abitazione.
Analizzando i dati statistici dell’ultimo periodo pare difatti che oggi il mutuo abbia addirittura un costo inferiore di 30 punti base rispetto a quello dei primi mesi del 2018: ciò vuol dire che considerando un ipotetico mutuo di importo pari a 130.000 euro da restituire in un ventennio (una delle scadenze più richieste dagli italiani), richiedere un mutuo oggi rispetto all’anno scorso comporterebbe un risparmio medio di circa 300 euro all’anno.
Al momento il costo medio dei mutui a tasso fisso è al minimo storico, cioè circa 1,68%, con particolare riferimento ai mutui ventennali o trentennali. Questo dato è dovuto principalmente al ribasso degli Eurirs, ovvero quel parametro a cui sono indicizzati i mutui a tasso fisso.
Invece, con riferimento ai mutui a tasso variabile, il tasso Euribor ha subito un calo del 0,398%, e secondo le stime degli esperti, le aspettative di opportunità e la convenienza sono ancora più favorevoli per i mutuatari nei prossimi mesi.
Basti pensare che è dal 2012 che continua a verificarsi un trend nettamente positivo: all’epoca si era verificato un picco del costo medio dei mutui per la casa (tasso fisso medio pari 6,02% e tasso variabile medio pari a 3,60%), a partire da cui i valori percentuali hanno cominciato a ridursi drasticamente, sino ad oggi con valori quasi pari alla metà.
L’effetto Draghi sui mutui, in concomitanza con l’effetto Fed, fa ben sperare anche per il futuro .
Tuttavia, mettendo a confronto domanda ed offerta si riscontra un elemento negativo: se da un lato l’offerta dei mutui è davvero convenienza, dall’altro lato la domanda è in forte calo, registrando addirittura una diminuzione del 6% rispetto a quanto registrato al mese di giugno 2018.
Probabilmente la motivazione più plausibile è da ricondursi all’assenza di certezze politiche ed economiche in Italia, che crea un vero e proprio freno inibitorio verso coloro che si approcciano ad un investimento di medio/lungo termine come l’acquisto o la ristrutturazione di un immobile.
E’ anche vero che la convenienza dei tassi sui mutui sta spingendo sempre più persone a valutare la possibilità di ricorrere alla surroga, ovvero quella procedura regolamentata dalla Legge Bersani n. 40 del 2007 che offre la possibilità gratuita di passare il proprio mutuo da una banca all’altra, così da ottenere condizioni migliorative (per ulteriori approfondimenti: http://www.calcoloratamutuo.org/guida/surroga-sostituzione).
In particolare grazie alla surroga è possibile a volte diminuire il costo complessivo del proprio mutuo riducendo la rata oppure allungando il periodo di rimborso.