E’ partita nel 2014 per un ‘avventuroso’ e faticosissimo tour mondiale, caratterizzato da ben 200 concerti per altrettante città sparse nel globo.
Dopo 5 anni di successi, esperienze, culture diverse, e tanto pubblico, in questi giorni Joss Stone sta avviandosi alla conclusione facendo tappa nell’area geografica, come vedremo, più ‘complicata’. Qui la singer britannica ha auto modo di visitare i recenti ex luoghi di guerra, ha visto le devastazioni, la fame, e testimoniato sul suo profilo Instagram le difficoltà delle persone. Dopo una sosta nello emen, la Stone è passata in Libia e vicino all’Oman, ad al-Mahra, dove le leggi coraniche sono abbastanza severe, per potersi esibire davanti a un pubblico omogeneo di uomini e donne, ha dovuto ricevere un particolare permesso da parte governatore della provincia.
Joss Stone, 198 date ok, ma in Medio-oriente…
Tuttavia, poi giunta sull’Isola di Kish per esibirsi, attraverso il suo profilo social, la 32enne ha raccontato di essere stata fermata e, qualche ora dopo, addirittura espulsa dall’Iran. Questo perché,ha spiegato, nel Paese alle donne non è permesso di esibirsi come soliste.
La Bbc che si è occupata del caso, ha spiegato che quest’isola del Golfo al largo della costa meridionale iraniana, è in realtà il solo posto della Repubblica islamica che i turisti possono visitare senza il visto. Nonostante ciò la cantante britannica ha rivelato che, appresa la sua identità ed il suo tour, immediatamente l’ufficio immigrazione dell’aeroporto isolano le hanno detto di rivolgersi all’ambasciata iraniana nel Regno Unito per “sistemare tutto e tornare”.
Come ha poi raccontato la Stone dalla via di ritorno, “Comunque è sembrato che le autorità non si fidassero che non ci saremmo esibiti in uno spettacolo pubblico così ci hanno messo in quella che chiamano la ‘lista nera’. Dopo lunghe discussioni con i funzionari dell’immigrazione più amichevoli, affascinanti e accoglienti, è stata presa la decisione di sottoporci a fermo per la notte ed espellerci al mattino”.
Max