“Ricatto politico con l’uso strumentale di 40 persone”: in questi termini si è espresso il premier Giuseppe Conte in merito al tema, ormai tanto annoso quanto controverso, delle vicende legate alla nave Sea Watch 3. Dopo l’arresto della capitana, la vicenda della Sea Watch 3 si è colorata ancor più fosche cromature. Cosa succederà adesso?
Sea Watch 3, le dure parole di Conte. E oggi c’è la convalida dell’arresto di Carola Rackete
Proprio le conseguenze in relazione a Carola Rackete saranno al centro del dibattito sulla Sea Watch 3 in queste ore. E’ infatti il giorno della udienza di convalida dell’arresto di Carola Rackete.
“Non volevo speronare la motovedetta ma solo salvare vite”, ha detto in propria difesa la comandante della Sea Watch. “Spero che venga convalidato l’arresto di questa criminale”, tuona da par suo invece Salvini.
Arrivano intanto aspre critiche da Germania e Francia, secondo cui l’Italia rende tutto “isterico”. La risposta di Salvini? Manderemo i barconi a Marsiglia.
E intanto, la Capitana Carola Rackete è partita da Lampedusa in direzione Agrigento, scortata da una motovedetta della Gdf. “Alle 15.30 interrogatorio in Tribunale. Siamo con lei” – fanno sapere dalla Sea Watch su twitter.
Aggiornamento ore 6,21
Quest’oggi la capitana della Sea Watch 3 Rackete sarà sottoposta ad interrogatorio dal gip che sarà poi chiamato a decidere se convalidare o meno il suo arresto.
Sul tema, come detto, si è espresso ampiamente il premier Conte. “Il dibattito sollecita tanti coinvolgimenti. La mia posizione la conoscete: qualcuno la descrive come un’eroina, alcuni la stanno insultando. Ritengo scorretto aggredirla verbalmente. Avrà un regolare procedimento giudiziario“, ha detto il premier Giuseppe Conte nel corso del Consiglio europeo sulle nomine Ue a Bruxelles.
“Non evocherei concetti così forti come disobbedienza civile perché ci vedo un ricatto politico compiuto scientemente con l’utilizzo strumentale di quaranta persone” ha tuonato poi il premier. “Io le battaglie personali, se sono un eroe, lo combatto da solo”, dice Conte. “Sostare per 15 giorni quando era chiara la posizione del governo italiano e il fatto di insistere e creare una situazione di grave pericolo… In 15 giorni avrebbero potuto raggiungere tanti altri porti” conclude.
Aggiornamento ore 9,49
Suonano molto indicative le parole di Conte in merito alle critiche che dall’Europa arrivano all’Italia nei riguardi della faccenda relativa alla Sea Watch ed alla comandante Carola Rackete. A chi gli chiede se parlerà con la Merkel al riguardo, Conte risponde a tono.
“Io personalmente ho poco da dire al riguardo. Se la Merkel mi parlerà non lo so, ma potrebbe essere l’occasione per chiedere a che punto è la Germania con l’esecuzione della pena dei due manager della Von Thyssen che sono stati condannati in Italia dopo regolare processo che si è esaurito in tutti i gradi di giudizio”.
Nel contempo, è stata l prima notte agli arresti domiciliari per Carola Rackete, la comandante della Sea Watch 3 che ha rifiutato di obbedire all’ordine di sbarco al porto di Lampedusa. La 31enne ha passato la notte in una abitazione privata di Lampedusa, eletta come suo domicilio temporaneo in attesa di andare ad Agrigento per l’interrogatorio di garanzia davanti al Gip del Tribunale. La Rackete potrà avere contatti solo con i suoi legali che ieri l’hanno supportata nella caserma della Guardia di Finanza.
Come è noto, la Capitana è stata arrestata per resistenza o violenza contro nave da guerra. La Procura di Agrigento ha trasmesso al Gip la richiesta di convalida dell’arresto. Ora la comandante rischia una pena fino a 12 anni.
Aggiornamento ore 14,18