La tensione che si respira intorno alla querelle delle autonomie è piuttosto alta, in seno al governo. E i toni dei protagonisti, nelle loro dichiarazioni, non lasciano spazio agli equivoci. Nel merito della questione autonomie, in effetti, la Lega è piuttosto chiara e netta: “Il governo, senza, non va avanti”.
Prova a stemperare e a mediare, invece, dall’altra parte, il vice premier grillino Luigi Di Maio, il quale afferma: “Soluzione si trova”. E anche Conte, nelle stesse ore, medierà.
Autonomie, caos tra M5S e Lega: a rischio il governo
“Sarà un’autonomia equilibrata, fatta bene, che gioverà veramente a Regioni e Comuni. Il MoVimento lavora così, per tutto il Paese” ammette sul profilo Facebook, il vicepremier Di Maio.
Dall’altra parte la posizione della Lega è del resto palesemente chiara. Come ammesso da Molinari, capogruppo Lega alla Camera: “Sono uno dei pilastri dell’accordo col M5S: negare quel pilastro per la Lega è negare uno dei punti principali del programma”
Aggiornamento ore 5,21
“Vedo e leggo, un po’ di caos ingiustificato sull’Autonomia. La chiedono i cittadini di Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna ed è giusto che si faccia. Sarà un’autonomia equilibrata, fatta bene, che gioverà veramente a Regioni e Comuni. Il MoVimento lavora così, per tutto il Paese. Non penso che qualcuno voglia tornare ai tempi della secessione della Padania e non ho motivo di dubitare che sapremo trovare insieme la migliore soluzione”.
Sono queste le parole con cui decide di esprimersi nel dettaglio della questione autonomie Di Maio. Sul suo profilo facebook il vicepremier e ministro dello Sviluppo economico e Lavoro chiarisce l’aspetto con una pubblicazione dal carattere particolarmente stemperante ma netta al contempo.
“Certo, alcune posizioni più estreme mi preoccupano. Non si può pensare di impoverire ancora di più regioni come la Puglia, la Calabria, la Sicilia, ma anche l’Abruzzo, il Lazio, le Marche, il Molise, la Campania e l’Umbria. Di meno ospedali, meno scuole e strade sempre più in dissesto non se ne parla. Ma sono certo che alla fine prevarrà il buonsenso. Faremo una cosa equilibrata, ve lo assicuro!”
Nel frattempo, però, come è chiaro, il testo sulle autonomie non andrà in Cdm. A seguito della fumata nera nel vertice di governo si attende una nuova intesa programmatica tra le due anime di governo, a stretto giro di posta.
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Come noto, le acredini sulla questione autonomie si sono accentuate dopo la replica dei pentastellati ai fastidi avanzati dalla Lega per la quale, sull’autonomia i 5 stelle “fanno muro e si nascondono dietro ai burocrati”.
Questo era almeno emerso da alcune fonti al seguito del vertice governativo non andato a buon fine. E in tal senso si possono leggere le parole di Molinari: “Il Governo non può andare avanti senza autonomie”.
Per la Lega del resto e autonomie sono uno dei pilastri dell’accordo col M5S: “Negare quel pilastro per la Lega è negare uno dei punti principali del programma. Il governo non può andare avanti senza autonomie, questo è chiaro”. Lo ha detto, appunto, il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, durante Agorà su Raitre.
“Non abbiamo dato ultimatum, ci stiamo lavorando ma è un anno che ragioniamo, questo percorso va chiuso. Le risposte vanno date in tempi rapidi”.
“Se il tentativo del Movimento 5 Stelle è quello di portarci a una riforma che sia una non-riforma, io lo dico subito: non la sottoscriverò mai, per cui è inutile che cerchino di portarci in quella direzione. Per cui o è sì, una riforma seria e utile per il Paese, oppure è meglio che dicano no”: sono queste, invece, le parole del governatore della Lombardia Attilio Fontana, relativo al rinvio dell’autonomia regionale, dopo il nulla di fatto al vertice notturno a Palazzo Chigi.
Altre fonti grilline, però, stemperano. “L’autonomia è nel contratto e si farà. Le riunioni servono per far condividere le cose”, fanno sapere alcune voci del M5s. “Quando si governa in due le cose si fanno in due. Quindi nessun blocco”.
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