Un’originale collezione di magliette dedicate agli strumenti musicali. Tratti grafici ed essenziali che esprimono la giocosità della musica e la ‘versatilità estetica‘ dello strumento stesso, spesso oggetto mai ‘fermo’ quanto evocativo di arie ed atmosfere legate allo stato d’animo chi lo suona e di chi ne ascolta ‘la voce’.
Così Sara Pittavini, artista creativa e dedita alle arti visive (come vedremo ha acquisito preziose esperienze in diverse ‘applicazioni artistiche’), ha deciso di disegnare una vera e propia collezione di t-shirt intitolate agli strumenti musicali, con tanto di segni e suoni, che ha poi chiamato ‘Tapnoise‘. “Il mio – spega Sara – è un ‘di-segno’, un momento d’amore. Non ha importanza che sia su una maglietta, una tela, o sulla carta”, afferma tenendo a precisare che ciò che più conta è “il passaggio dalla musica alla mano, al corpo, che aviene nel ‘sentire’ l’armonia, l’equilibrio, la tenerezza, la passione, il calore, il trasporto, il miracolo del suono”. Come spiega ancora l’artista, “C’è chi l’ha definita ‘musica su cotone’, e chi disse ‘non è facile restituire un significato con un unico segno, qui c’è”.
Tapnoise, la ‘griffe’ musicale di Sara Pittavini
La Pittavini si è diplomata con il massimo dei voti frequentando l’Istituto d’Arte di Perugia, Sez. Moda e Costume. Dopo aver frequentato la Saint Martin’s College of Art and Design di Londra, è tornata a Firenze per perfezionarsi nella Facoltà di Architettura, dove si è laureata con 110 e lode in Design. Negli anni come dicevamo ha lavorato in vari settori artistici, spaziando dalla moda al costume cinematografico, dalla musica al design, dall’architettura alla grafica e alle scenografie. Così come nella moda, dove ha realizzato illustrazioni di collezioni, cataloghi, progetti serigrafici e allestimenti per diverse aziende italiane e straniere e costumi in ambito cinematografico, oltre a scenografie e production design per diversi cortometraggi e videoclip musicali. Presente poi in varie mostre d’arte, tra cui il Salone del Mobile a Milano nel 2013 (con il concorso olandese Frame Mooi Award), in cui gareggia con una serie di lampade autoprodotte ricavate dalle molle dei materassi, in un contest di re-use design.
Nel settore Musica/Arti Visive, insieme a Fabrizio Fratepietro fonda il progetto Réseau (band electro jazz), da cui nasce l’album Abbey Song prodotto dall’etichetta Irma Records. Autrice dei testi di alcuni brani e di tutti i video che accompagnano i live, nelle performance live si occupa di live visuals, oltre ad esibirsi come ballerina di tip tap.
Scrive i testi di altri 3 brani per altri artisti tra cui In Grid, per la quale scrive il testo del singolo Kiki Swing e progetta la copertina del disco, prodotto dall’etichetta Energy Production.
Una giovane ma riconosciuta artista che vanta 5 Awards per i Migliori Costumi con il lungometraggio ‘Dammi una mano/Lend a hand’: all’ Amsterdam Film Fest International (Amsterdam), all’ International New York Film Festival (New York), all’American Cinematic Arts Award (New York), all’International Independent Film Festival (Los Angeles, CA), oltre le 3 Nominations al Milan World Cinema Film Fest International (Milano), al Nice Film Fest International (Nizza) ed all’ Oniros Film Awards ( Aosta).
Ed ora è la volta di questa bellissima collezione, come dicevamo ‘Tapnoise, Music Design Collection‘, che riscuote un ottimo successo di vendita in vari Festival tra cui Umbria Jazz a Perugia, Time in Jazz a Berchidda, Ai confini tra Sardegna e Jazz a Sant’Anna Arresi, Forma e poesia nel Jazz e European Jazz Expo a Cagliari, Trasimeno Blues al Lago Trasimeno, Young Jazz a Foligno).
Max