Niels Högel, l’infermiere tedesco diventato serial killer, autore di decine e decine di omicidi, è stato condannato ancora una volta all’ergastolo. Il tribunale di Oldenburg ha comprovato ulteriori 85 delitti di sua mano, oltre a quelli già inclusi nella sentenza ricevuta ormai quattro anni fa.
Germania, l’infermiere killer autore di centinaia di omicidi
“Provo vergogna e schifo di me stesso” ha detto l’assassino in tribunale. “Mi dispiace tantissimo, anche se non si vede” ha dichiarato. Högel è in buona sostanza il serial killer più attivo dal dopoguerra ad oggi, in Germania: non si contano le sue vittime, e lui stesso in precedenza aveva dichiarato di averne perso il conto, superata quota 50.
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Il caso Niels Högel ha scosso per anni l’opinione pubblica tedesca. L’uomo sfruttava il suo ruolo di infermiere, per iniettare ai pazienti sostanze pericolose, al fine di salvarli all’ultimo momento per essere considerato un eroe.
I sospetti dei colleghi erano emersi negli anni, tanto che il suo soprannome nell’ambiente ospedaliero era “Tod-Högel”, Högel della morte. Nonostante la sua condotta, aveva ricevuto una buona reputazione nel primo ospedale in cui aveva lavorato, ma in seguito fu colto in flagrante nella sua seconda esperienza, a Delmenhorst.
In quella circostanza, un collega lo aveva sorpreso mentre inoculava una sostanza letale ad un paziente ospedaliero di 63 anni, che poi morì.
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Era stata la perseveranza della figlia di una vittima, Kathrin Lohmann, a scoperchiare definitivamente il caso. Nel primo processo, infatti, l’uomo fu condannato per il solo omicidio del 63 enne.
Proprio la riesumazione del cadavere della madre di Kathrin dimostrò che la donna era morta per avvelenamento: fu l’avvio di lunghe indagini, con la scoperta di centinaia di vittime di Hogel, fino alla condanna all’ergastolo per l’uomo.
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