Continua l’escalation delle intenzioni di sfida, sul fronte commerciale e finanziario, da parte del governo americano di Donald Trump. Gli Stati Uniti aprono un nuovo sentiero di contrasto: Trump avvia nuove ‘guerre commerciali’ e, stavolta, e l’ora del Messico.
Il presidente Trump ha annunciato infatti l’avvio di nuovi dazi commerciali in direzione del Messico. Si arriverà fino al 25% qualora Città del Messico non porrà un freno sostanziale all’arrivo dei migranti centroamericani.
Trump, guerra commerciale al Messico: Peso a picco
Di conseguenza, i mercati hanno immediatamente reagito con la logica e proverbiale tensione e lo scetticismo che sempre accompagna i movimenti e le fluttuazioni in casi del genere. Infatti, come c’era da aspettarsi, è crollato il Peso.
Nello stesso momento è a rischio la ratifica degli accordi di libero scambio a tre tra Stati Uniti, Canada e con lo stesso Messico.
Aggiornamento ore 7,21
Sono ore bollenti quelle che si respirano intorno al confine tra Stati Uniti d’America e Messico, e sul quale le logiche del muro contro muro, sul piano letterale e metaforico, sembrano essere estremamente e sempre più a cuore nell’agenda di Donald Trump.
Il governo statunitense cresce il malessere nutrito nei confronti del Messico: tanto è vero che tramite un messaggio su Twitter, il presidente Donald Trump ha rincarato la dose di una frizione mai negata, andando a minacciare apertamente la possibilità di imporre nuovi dazi doganali, qualora il Messico non faccia qualcosa di profondamente concreto, dal suo punto di vista, per aumentare il controllo sui flussi migratori verso gli Stati Uniti.
In poche parole, iniziando dalla dead line dal 10 Giugno, l’amministrazione statunitense di Trump provvederà ad applicare una tariffa del 5% “su tutte le merci importate dal Messico”. L’obiettivo è stendere, finanziariamente, tramite un crollo vertiginoso degli export, il flusso commerciale del Messico così da imporre le sue logiche di controllo sui movimenti migratori.
Aggiornamento ore 9,55
Il presidente degli Usa Donald Trump ha minacciato il Messico circa la crudezza dei prossimi provvedimenti. Se non dovesse agire infatti in termini di tutela sulla migrazione, le tariffe già indicate saliranno al 10% entro Luglio, al 15% entro Agosto, al 20% entro Settembre e raggiungeranno un livello permanente del 25% a Ottobre e tali resteranno fino a quando non ci sarà lo stop delle migrazioni come concepito da Trump.
Stando alll’ufficio del rappresentante commerciale degli Stati Uniti, ad oggi gli import di beni dal Messico sono pari a 346,5 miliardi di dollari, almeno in base ai dati del 2018.
L’attacco di Trump può complicare i lavori del Congresso sull’accordo di libero scambio con il Canada e il Messico, ovvero il Nafta 2.0. Quanto al governo messicano, ovvio, non l’ha presa benissimo: “Non era atteso” dice il vice ministro messicano per il Nord America, Jesus Seade. “Non vogliamo una guerra commerciale con gli Stati Uniti”, chiarisce Seade, per cui adesso, però, il Messico risponderà.
L’annuncio di Trump ha fatto precipitare il Peso messicano. Pure nel passato Trump aveva minacciato il Messico con tariffe doganali. Ad aprile ad esempio annunciò le tariffe doganali come uno strumento migliore della stessa chiusura delle frontiere.Intanto Mercoledì è stato bloccato un corpo di circa 1.000 persone che, per il Dipartimento della Sicurezza Nazionale, rappresenta il più grande gruppo di migranti mai arrestato insieme
Aggiornamento ore 13,24